Hamas resta un "movimento islamico" nonostante il terrore e le stragi efferate
Testata: Internazionale Data: 23 settembre 2005 Pagina: 15 Autore: la redazione - Camile T. Taiara Titolo: «Notizie dal Medio Oriente - Le dieci notizie più censurate»
INTERNAZIONALE della settimana tra il 23 e il 29 settembre pubblica a pagina 15 un trafiletto intitolato Hamas Israele ha ribadito la sua opposizione alla partecipazione di Hamas alle prossime elezioni legislative palestiensi del 25 gennaio. Secondo i sondaggi, il movimento islamico dovrebbe confermare il successo ottenuto nelle recenti elezioni amministrative INTERNAZIONALE continua a definire un'organizzazione che si vanta di aver compiuto il 50% delle stragi terroristiche che hanno insanguinato Israele negli ultimi 5 anni "movimento islamico". E il partito nazista era un movimento per la preservazione del folklore tedesco?
INTERNAZIONALE pubblica anche l'articolo "Il rapporto B'Tselem". secondo l'organizzazione israeliana Anche se Israele continua a giustificare il tracciato del muro con motivi di sicurezza in realtà la sua priorità è assicurare la crescita delle colonie ebraiche Ma la barriera difensiva ha salvato realmente un grande numero divite umane, un fatto che dovrebbe esser ricordato. Inoltre, gli insediementi ebraici in cisgiordania che non verranno abbandonati devono ovviamnte essere difesi. Un ritiro unilaterale nei confini del 67, a fronte del fatto che tutte le precedenti ipotesi di accordo definitivo prevedevano che gli insediamenti più popolosi rimanessero a Israele, sarebbe percepito come una vittoria del terrorismo. E la stessa Road Map richiede, come condizione preliminare alla ripresa del dialogo politico, il disarmo dei gruppi terroristici che l'Anp non vuole o non può compiere.
A pagina 28 INTERNAZIONALE pubblica il servizio cui è dedicata la copertina "Le dieci notizie più censurate" di Camille T Taiara. Tra le notizie. non provate atrocità belliche a Falluja, brogli elettorali nelle ultime elezioni americane, infallibilmente "dedotti" dall'ampiezzaa discrepanza tra i risultati e gli exit poll, il "vero scandalo oil for food" che, nonostante le evidenze del contrario "non coinvolge l'Onu ma gli Stati Uniti" (colpevoli, pare, di aver concesso la vendita di petrolio iracheno a società giordane, turche e russe), l'introduzione delle leggi sulla proprietà intellettuale in Iraq "contro gli agricoltori iracheni". Insomma, non "notizie censurate", ma non notizie o interpretazioni ideologiche delle notizie, ispirate all'antiamericanismo e all'anticapitalismo.
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