Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Caso Crosetto: le scuse di Berlusconi e quelle mancate dell'onorevole si conclude la triste vicenda del ritorno del "complotto pluto-giudaico internazionale"
Testata: Corriere della Sera Data: 14 settembre 2005 Pagina: 8 Autore: Antonella Baccaro- Guido Crosetto - Gianni Riotta Titolo: «Le scuse di Berlusconi: non siamo antisemiti - Crosetto: sono ferito, non volevo offendere»
Il CORRIERE DELLA SERA pubblica apagina 8 un articolo sulle scuse di Silvio Berlusconi per il caso Crosetto.
Ecco il testo: Prima le scuse ufficiali. Poi la difesa. Silvio Berlusconi prende le distanze come presidente di Forza Italia dalle accuse lanciate alla «massoneria ebraica e americana» dal responsabile del credito, Guido Crosetto, secondo cui a questa farebbero gola le banche italiane. Espressioni subito condannate da esponenti delle comunità ebraiche del nostro Paese, a partire dal presidente Amos Luzzatto, ma mai sconfessate prima d'ora dal maggior partito italiano, come sottolineava ieri, in un fondo sul «Corriere», Gianni Riotta. «Forza Italia si scusa pubblicamente con chi possa da questi accenni essere rimasto offeso — ha detto il premier —, sottolineando al tempo stesso che nessuno può mettere in dubbio il suo essere al fondo liberale e nemico di ogni intolleranza». Quella di Crosetto viene poi classificata come una sorta di svista: «Il razzismo — ha affermato Berlusconi — è una belva sempre in agguato che può trovare alimento anche nelle più inconsapevoli e affrettate dichiarazioni, pronunciate nel corso della vita politica quotidiana. Un movimento liberale e difensore strenuo di ogni libertà come Forza Italia condanna da sempre e sempre condannerà ogni minimo, anche involontario accenno che possa ridestare echi e fantasmi di un passato mostruoso, per fortuna sepolto». Una marcia indietro, quella del premier, che però potrebbe non bastare a chiudere l'incidente. Così come le scuse offerte ieri all'ambasciatore di Israele, Ehud Gol, dal responsabile esteri di Forza Italia, Dario Rivolta, che ha ricordato la vicinanza del partito al popolo israeliano. Non tutti infatti sembrano concordare con la linea del presidente del Consiglio: proprio ieri 70 deputati azzurri hanno firmato una nota di solidarietà «umana e politica» a Crosetto, definendo «brutale e strumentale l'attacco condotto dal Corriere della Sera ». E' così che ambienti vicini al mondo diplomatico israeliano hanno fatto sapere di essere rimasti comunque amareggiati dalle dichiarazioni dell'esponente di Forza Italia, al quale hanno dichiarato di non voler entrare in una questione politica italiana ma che il loro disappunto resta vivo. Al premier non resta che contrattaccare: «Contestiamo — ha quindi concluso —al Corriere della Sera l'enormità di un'accusa assolutamente insostenibile, per di più rivolta a un partito, a una coalizione e a un governo che hanno l'orgoglio di essere i migliori amici di Israele». Accanto all'articolo troviamo una lettera di Crosetto e la puntuale risposta di Gainni Riotta.
Ecco il testo. Egregio Direttore, anche questa mattina è proseguita una sorta di lapidazione nei miei confronti, anche dalle pagine del Suo autorevole giornale. A nulla sono serviti i miei tentativi dei giorni scorsi di spiegare le mie parole o le mie idee. Anzi, ogni tentativo si è alla fine rivelato un boomerang. Ed ora mi ritrovo trattato come fossi un pericoloso antisemita E' una sensazione strana, quella che sto provando. Unmisto di rabbia, di amarezza, di sofferenza. Mi trovo marchiato a fuoco per una colpa che non ho, che non ho mai avuto e che da sempre considero il peggior insulto che un uomo possa ricevere. Per ognuno di noi dovrebbero parlare la vita, la storia, anche familiare, la cultura espressa nei fatti e nella vita quotidiana. E l'infamante accusa rivoltami è piombata su una persona che non solo non conosce sentimenti di questo tipo, ma che da sempre, da tempi non sospetti, ha verso la comunità ebraica e verso il popolo di Israele un rispetto non formale. Mai ho voluto esprimere concetti o ancor più effettuare atti, che potessero anche lontanamente offendere la cultura, la tradizione, la religione o la comunità ebraica. Se invece il risultato è stato questo, me ne assumo la colpa personalmente, individualmente e con la serenità con cui sono abituato ad accollarmi il peso della verità. Non Le sto scrivendo infatti come esponente politico, né come rappresentante di un partito, ma come uomo, turbato, offeso, ferito, da un attacco che non capisce e che non ha ragione di esistere. In tempi come questi in cui per qualunque cosa si ricorre ai tribunali, vorrei, attraverso il Suo giornale chiedere una cosa antica, desueta, umana e non politica. Vorrei, che le mie idee, la mia cultura, la mia sensibilità verso il popolo ebraico, fossero valutate da un Giurì d'onore, perché mentre la politica passa, la dignità dell'uomo è un patrimonio che non si può sperperare. A me non interessa difendere il partito cui appartengo dalle accuse che mio tramite ha ricevuto, perché tutti sanno che non esistono e che Forza Italia è per sua natura e storia nemica di ogni intolleranza, mi interessa difendere la mia dignità di uomo. Così come mi interessava e mi interessa far capire la debolezza del nostro sistema bancario e finanziario richiamando il concetto di interesse nazionale. Guido Crosetto ——————— Il Corriere della Sera prende atto con soddisfazione delle scuse offerte dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a nome del partito da lui fondato, dopo le maldestre dichiarazioni dell'onorevole Guido Crosetto: «Forza Italia si scusa pubblicamente con chi possa da questi accenni essere rimasto offeso». E' lodevole che l'onorevole Berlusconi si dichiari «nemico di ogni intolleranza» e del resto nel nostro editoriale di ieri mai, né direttamente né per sottinteso, si accusavano il premier, il suo partito o la maggioranza di razzismo o antisemitismo. Si chiedeva piuttosto di rompere il silenzio che aveva accolto le invettive di Crosetto contro la «grande massoneria ebraica» senza rischiare di condividerle, per omissione. Il silenzio è rotto con le scuse: bene. Quanto all'on. Crosetto e ai 70 deputati che gli hanno spericolatamente offerto «solidarietà politica», forse ignari della bacchettata del leader, stupisce che non si decidano a condividerne le scuse e a chiudere un caso che non fa loro onore. Deciderà il Parlamento se varare un Giurì. Il nostro Giurì è, come sempre, la coscienza dei lettori. (g.r.) Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera . Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.