Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Crosetto si "corregge" ripetendo i suoi spropositi sui "finanzieri ebrei" e i loro "complotti"
Testata: Corriere della Sera Data: 12 settembre 2005 Pagina: 8 Autore: Carlo Cinelli Titolo: «Crosetto: le nostre banche fanno gola,penso ai finanzieri ebrei di Merrill Lynch»
Il CORRIERE DELLA SERA di lunedì 12 settembre 2005 pubblica un'intervista di Carlo Cinelli a Guido Crosetto, che dopo un'avventata dichiarazione per cui dietro gli scandali che convolgono la Banca d'Italia e il governatore Fazio vi sarebbero le mire della "grande massoneria ebraica e americana" sulle banche italiane "corre ai ripari" precisando che si riferiva lla "banca ebraica" Merrill Lynch, e che la "razza" e la religione non c'entrano nulla. Ma che senso avrebbe classificare un'istituzione finanziaria come Merril Lynch come "ebraica" se non si credesse che la religione e addirittura la "razza" c'entrino qualcosa con il mondo della finanza. Che senso avrebbe contare gli ebrei, nell'alta finanza, e sottolineare l'"ebraicità" di questo o quell'esponente del mondo economico se non si pensasse che gli ebrei agiscano come un gruppo d'interesse compatto e omogeneo, magari giudatio d "piani" occulti ? Se cioè non si prendesse per buono proprio un "fantasma antisemita degli anni 30? In realtà, "correndo ai ripari", Crosetto rincara la dose.
Ecco il testo: «L’intervista di Luzzatto mi ha amareggiato. E la sua amarezza è la mia. I concetti che volevo esprimere non sono quelli che hanno provocato le reazioni, civilissime, di Luzzatto». Guido Crosetto corre ai ripari. Se lei, responsabile credito di Forza Italia rilascia in un giorno due interviste per dire che le nostre banche sono forzieri che "fanno gola a molti, soprattutto alla grande massoneria ebraica e americana, che è già alle porte", il minimo che può capitare è che il presidente delle comunità ebraiche riveda i fantasmi degli anni ’30. «Ho chiamato al telefono Luzzatto. E gli ho spiegato che per mia storia personale, cultura e sensibilità mai avrei detto quelle cose. Mi riferivo ai grandi poteri finanziari. Mi hanno chiesto se c’entrava la massoneria nelle ultime vicende bancarie. Io dico che c’entra. Il sistema bancario italiano è sotto attacco perché ha i forzieri pieni e la grande finanza internazionale, anglosassone, guarda al nostro Paese». E cosa c’entra la finanza ebraica? «Facevo riferimento a un caso specifico. A un istituto bancario particolare, i cui azionisti sono anglosassoni, nordamericani e, specificamente, ebrei. Parlavo di Merrill Lynch e del collegamento con Romano Prodi». Merrill Lynch o forse Goldman Sachs? Merrill Lynch. Qual è il collegamento? «Da sempre Prodi è considerato un uomo vicino a Merrill Lynch, anche attraverso Nomisma». Su «Libero», lei chiama in causa anche Giuliano Amato. «Mi hanno chiesto se io penso veramente che dall’esterno ci siano attenzioni così forti della grande finanza per il nostro Paese. Ho risposto: "Chiedetelo ad Amato e Prodi", loro le conoscono bene». Conoscono e sono anche vicini? «Le conoscono. Del resto sono poche le persone che conoscono davvero il panorama internazionale e quanto sia indifeso il nostro sistema nazionale». Lei ha tirato dentro anche Massimo D’Alema, che sarebbe però sul fronte opposto. «A D’Alema riconosco una visione diversa, che apprezzo. Difende la svendita del sistema bancario nazionale». Prodi e Amato da una parte, D’Alema dall’altra. La finanza internazionale è uno spartiacque dentro l’Unione? «A quel livello di interessi la politica non esiste più. Al massimo diventa uno strumento. Semmai contano gli uomini che interpretano una politica, non gli schieramenti. L’importante è evitare di svendere il nostro sistema». A chi? Alla finanza ebraica? «Non c’entra nulla. A Luzzatto ho spiegato che il mio discorso è stato deformato. Non vorrei nemmeno tornarci su. In gioco c’è la necessità di far sì che il sistema finanziario continui ad avere come punto di riferimento l’Italia. E se Abn Amro prenderà Antonveneta, c’è da star certi che l’interesse olandese non sarà quello di utilizzare il risparmio italiano per investire in Italia». Fazio ha difeso l’italianità del sistema? «Fazio o non Fazio è un tema da affrontare. Il Governatore è soltanto un’appendice. Fazio ha sbagliato perché il sistema deve essere tutelato, ma deve essere anche trasparente. E ha sbagliato prima, su Cirio e Parmalat non sulle ultime vicende». Non su Antonveneta e Bnl. «Senta, io Gianpiero Fiorani non lo conosco e non ho mai apprezzato il suo modo di fare. Parlano i fatti: la Cassa di Bolzano deve al mio intervento se non è finita a Fiorani. Ma se domani dovessi scegliere tra gli olandesi e Fiorani sceglierei il secondo, perché prima viene l’interesse del mio Paese». Ma lei ha parlato anche di massoneria, l’Opus Dei si è mossa... «E allora lo dico in altri termini, non c’è in ballo una guerra di religione. E, Dio ce ne scampi, le razze non c’entrano nulla. E’ una lotta tra blocchi di potere. Uno, nazionale, molto più debole, resiste a un altro, molto più forte». Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera . Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.