Eric Salerno come Houdinì. Scompare il terrorismo. Da Israele solo capricci
Testata: Il Messaggero Data: 12 settembre 2005 Pagina: 1 Autore: Eric Salerno Titolo: «Ammainata l’ultima bandiera. Israele abbandona Gaza»
IL MESSAGGERO di lunedì 12 settembre 2005 pubblica alle pagine 1 e 5 un editoriale di Eric Salerno sulla situazione a Gaza all’indomani del ritiro.
Eric Salerno ci fornisce un quadro delle principali questioni politiche all’indomani del ritiro da Gaza del tutto "evirato" del problema del terrorismo, che evidentemente non rientra nel suo orizzonte culturale. In questo senso le misure prese da Israele, certamente in sé dolorose e foriere di disagi, ma necessarie per prevenire l’azione dei kamikaze, diventano agli occhi del Nostro delle prepotenze belle e buone o una sorta di capriccio. Ma veniamo all’articolo. Salerno non si perde in chiacchiere inutili e subito affonda: Ma questa volta, invece di una nuova incursione, di un attacco contro uno dei villaggi, di un’operazione a caccia di militanti in lotta per l’indipendenza, le truppe d’occupazione se ne stavano andando Niente terroristi. Solo "militanti in lotta per l’indipendenza". Qualcuno dovrebbe spiegare a Salerno che Israele usa la forza militare per combattere i terroristi e non per sgominare consorterie di carbonari. Più oltre il Nostro si domanda: Gaza come primo passo verso l’indipendenza del popolo palestinese o Gaza grande prigione? Spazio aereo, mare, e tutti i varchi terrestri sono in mano israeliana. Certo il problema dell’isolamento di Gaza esiste. Ma è in primo luogo il terrorismo a porlo. Salerno se ne dimentica, attribuendo la colpa di tutto, nel caso ci fossero dei dubbi, ad Israele. Questa distorsione originaria del pensiero di Salerno riceve la sua consacrazione definitiva nel passo che segue, sempre tratto dalle sue memorie del 12 settembre: La rabbia e la frustrazione dei dirigenti palestinesi dominava la loro cena in un locale di Gaza. Non soltanto per le sinagoghe e le nuove difficoltà inventate dagli israeliani per il valico di Rafah. "Inventate". Certo, se si occulta la minaccia terroristica, molte decisioni israeliane appaiono immotivate. "Se X, allora Y": la logica di Salerno è inappuntabile. Il Nostro quindi chiude con un finale di sapore risorgimentale. Silvio Pellico gli fa un baffo: Gaza è un po’ più libera oggi, ma ci vorranno anni per dare ai suoi milionetrecentomila abitanti una vita decorosa all’interno dello Stato palestinese che per ora possono solo continuare a sognare.
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