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Il Mattino Rassegna Stampa
09.09.2005 La sentenza del quotidiano napoletano
senza prove, ma servono quando si tratta di condannare Israele?

Testata: Il Mattino
Data: 09 settembre 2005
Pagina: 11
Autore: un giornalista - Paola Caridi
Titolo: «Si riapre il giallo sulla morte di Arafat»
Non riporta nulla degli esami e delle opinioni di esperti che hanno escluso la presenza di veleno nel sangue di Yasser Arafat.
In compenso riporta come attendibile la tesi dell'inoculazione del virus dell'aids per "nascondere" l'avvelenamento del raìs.
IL MATTINO sembra aver già emesso la sua sentenza, sebbene non la comunichi esplicitamente: Arafat, per il quotidiano napoletano, sarebbe stato avvelenato, ovviamente da Israele.

Ecco l'articolo pubblicato venerdì 9 settembre 2005:

Gerusalemme. Di che cosa è morto Yasser Arafat? Il rapporto segreto dei medici francesi che lo hanno curato nelle sue ultime due settimane di vita non fornisce risposte, stabilisce solo che la causa immediata del decesso è stata un'emorragia cerebrale provocata da un malessere di natura indeterminata. Il rapporto, del quale sono giunti in possesso due giornalisti israeliani, Avi Issacharof e Amos Harel, lascia aperta la possibilità che Arafat sia morto di Aids, per un avvelenamento o per un'infezione. Medici israeliani e stranieri, che hanno letto il rapporto, non sono stati in grado di giungere a conclusioni tali da chiarire il mistero. I due giornalisti, che hanno rivelato il contenuto del rapporto ai quotidiani «Haaretz» e «New York Times», hanno fornito in un libro una minuziosa descrizione delle ultime settimane di vita del rais. Arafat denunciò un forte malessere il 12 ottobre 2004, nel suo quartier generale di Ramallah dove era stato confinato da Israele, quattro ore dopo aver cenato. L'indisposizione si manifestò in forma di vomito, di diarrea e di forti dolori addominali. Davanti all'aggravarsi delle sue condizioni, caratterizzate tra l'altro da perdite di coscienza e momenti di confusione mentale, il leader palestinese fu trasportato nell'ospedale militare francese di Clamart, vicino a Parigi. Dopo un iniziale miglioramento, le condizioni di Arafat si aggravarono e l'anziano leader morì l'11 novembre. I medici francesi compilarono poi un minuzioso rapporto senza stabilire la causa all'origine del decesso. Il rapporto segreto fu consegnato alla moglie di Arafat, Suha, e in seguito copie pervennero a alti esponenti dell'Autorità palestinese. Il medico giordano Ashraf Al-Kurdi, che per anni ebbe in cura Arafat e che per ragioni oscure fu allontanato dal suo capezzale nelle ultime settimane di vita del rais, ha detto ai due giornalisti di aver appreso che nel sangue di Arafat è stato trovato il virus dell'Aids iniettato nel sangue allo scopo di confondere le tracce di avvelenamento, causa poi della morte. L'ipotesi che Arafat sia stato «assassinato» col veleno è stata sostenuta su più parti e i sospetti sotto stati fatti ricadere su Israele. Ma l’ufficio di Sharon ricorda che Gerusalemme aveva offerto assistenza ospedaliera al vecchio leader palestinese. Ieri sera, intanto, Manhal Arafat, figlio del generale Mussa Arafat cugino di Yasser assassinato mercoledì a Gaza, è stato liberato dal gruppo armato che l'aveva rapito.
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