Eric Salerno "lobbista" antisraeliano. singolare intervista al ministro degli Esteri egiziano
Testata: Il Messaggero Data: 08 settembre 2005 Pagina: 1 Autore: Eric Salerno Titolo: «Al voto per cambiare l’Egitto in 6 anni»
IL MESSAGGERO di mercoledì 7 settembre 2005 pubblica alle pagine 1 e 8 un’intervista di Eric Salerno al ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abdul Gheit.
Tralasciando altri aspetti criticabili dell’intervista (tipo l’esordio, in cui Salerno fa presente che "Bush ha lanciato una specie di crociata per la democrazia. Voi l’avete criticato" e non fiata quando il suo interlocutore, ministro di un paese dittatoriale, ha la faccia tosta di ripondere che "non si può imporre la democrazia") riportiamo un incredibile considerazione-domanda del Nostro: Parliamo, signor ministro, di Medio Oriente dopo il ritiro israeliano da Gaza? Sharon dice che non negozierà su Gerusalemme e continua a costruire negli insediamenti. Una premessa è necessaria per cogliere a pieno la superba sensibilità giornalistica di Eric Salerno: è assai probabile che non sarebbe neppure esistita una vertenza israelo-palestinese senza un pluridecennale (e che, salvo alcune eccezioni tra cui l’Egitto, perdura anche ora) rifiuto arabo di riconoscere Israele e di accettarne l’esistenza. Troppi sembrano dimenticare che il cosiddetto conflitto israelo-palestinese all’inizio altro non fu che un conflitto arabo-israeliano, e in una certa misura lo è tutt’ora. Limitare lo spettro dei "contendenti" ad Israele e ai palestinesi è in realtà funzionale ad una certa propaganda che mira a porre la questione nei termini di un confronto tra un Golia (Israele), quarta colonna dell’egemonismo occidentale, e un Davide (i palestinesi) in prima linea nel fronte per la liberazione del Terzo Mondo. Su questo sfondo appare incredibile che un giornalista lanci, su un quotidiano "moderato", accuse infondate contro Israele, in un intervista tendenziosa con un’autorità politica di un paese arabo come l’Egitto. Che vuol fare Salerno? Il lobbista antisraeliano presso i principi mediorientali? Esaminando poi nel merito la domanda del nostro postulante, è da notare che al momento non è in programma nessuna costruzione di nuovi insediamenti, solo un limitato ampiamento di alcuni di quelli già esistenti.
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