Violenze anticristiane nell'Anp: una notizia seminascosta per quale motivo?
Testata: La Repubblica Data: 06 settembre 2005 Pagina: 22 Autore: un giornalista Titolo: «Bruciate quattordici case di cristiani per»
"Colpevole" di una relazione con un cristiano, un palestinese di 23 anni viene uccisa dai famigliari. Gli abitanti del villaggio, poi, assaltano quello dell'uomo, dando fuoco alle case e picchiando gli abitanti.
Un ennesimo episodio di violenza e intolleranza anticristiana nei terrirori dell'Anp, che per la sua gravità, avrebbe meritato, ci sembra, un certo rilievo sui giornali.
LA REPUBBLICA di martedì 6 settembre 2005 relega invece la notizia in uno spazio molto ristretto: un piccolo riquadro all'interno di un articolo sulla polemica apertasi in Israele circa i presunti effetti diseducativi della bambola "Barbie".
Una scelta incomprensibile, se non con l'abitudine a minimizzare o cancellare tutto ciò che potrebbe far comprendere la realtà della violenza intollerante e totalitaria che scuote la stessa società palestinese, oltre che minacciare e colpire Israele.
Ecco il testo: GERUSALEMME - Almeno 14 case di cristiani del villaggio palestinese di Taybeh sono state bruciate dai musulmani del vicino abitato di Dir Jair, per vendicare l´onore di una donna. Lo racconta il sito di Ha´aretz. Decine di uomini di Dir Jarir domenica hanno dato fuoco alle case, picchiando la gente che cercava di fuggire. La spedizione è l´ultimo capitolo di una faida di cui è stata vittima una musulmana di 23 anni, uccisa la settimana scorsa dai familiari a causa di una relazione con un cristiano di Taybeh. La ragazza era incinta. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.