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Il Mattino Rassegna Stampa
03.09.2005 Titolo ostile
da usare quando non ci sono argomenti contro Israele

Testata: Il Mattino
Data: 03 settembre 2005
Pagina: 9
Autore: la redazione
Titolo: «Sharon sempre più isolato, Likud spaccato»
Il Mattino, non sapendo di che accusare Israele, ripropone un articolo fotocopia già letto scritto mille volte. Titolo e sottotitolo sono oltremodo propagandistici, perchè fanno credere che Sharon sia isolato e punito nei sondaggi a livello di opinione pubblica israeliana, quando lo stesso articolo dice altro. Come già visto ieri, notizie importanti (incontro ad alti livelli tra rappresentanti pachistani e israeliani) ma di difficile strumentalizzazione vengono completamente ignorate, altre, attorno alle quali è possibile fare dei ricami, vengono riproposte fino alla nausea. un altro esempio di vero giornalismo da parte del quotidiano napoletano.

Ecco l'articolo:

Gerusalemme. I nemici del primo ministro israeliano Ariel Sharon sono apparentemente riusciti a prevalere sui suoi sostenitori in seno ai circa tremila membri del potente comitato centrale del Likud, il partito di maggioranza al governo in Israele. Secondo un sondaggio condotto nei giorni scorsi su un campione di 400 membri del comitato centrale i cui risultati sono stati pubblicati ieri dal quotidiano Yedioth Ahronoth, una solida maggioranza, il 57%, è ora favorevole all'anticipo delle elezioni primarie per eleggere il leader del Likud che conseguentemente diviene anche il candidato del partito alla carica di premier alle elezioni politiche. Mentre Sharon incontra il plauso internazionale per il ritiro dalla striscia di Gaza e nel nord della Cisgiordania e ottiene anche i consensi di parte considerevole della popolazione israeliana, in seno al Likud la sua posizione appare ormai irrimediabilmente compromessa. Un'esplosione nel Likud, affermano molti analisti politici locali, appare inevitabile. La resa dei conti è vicina. Il 25-26 settembre prossimi il comitato centrale si riunirà per decidere, contro il parere di Sharon, se indire il prossimo novembre le elezioni primarie, come preludio per l'anticipo delle elezioni politiche ai primi mesi dell'anno prossimo. La scadenza legale dell'attuale legislatura è prevista a ottobre o novembre del 2006. Si ritiene certo che la decisione del comitato sarà favorevole. Alle primarie Sharon si dovrà misurare con l'ex-premier Benyamin Netanyahu e con l'ex ministro per la sicurezza interna Uzi Landau, esponente della vecchia guardia ideologica del partito e della destra più militante. Netanyahu e soprattutto Landau si erano opposti ai piano di ritiro da Gaza di Sharon. Netanyahu si ritiene certo della vittoria ma i risultati del sondaggio dello Yedioth Ahronoth gli hanno inflitto una doccia gelata. Nelle preferenze dei membri del comitato centrale, che è quello che poi decide la lista dei candidati del Likud alla Knesset, il primo posto è andato a Landau mentre Netanyahu ha dovuto accontentarsi del quarto. Al premier Sharon è andato il dodicesimo posto. I primi dieci posti nella lista sono andati tutti a candidati che si sono opposti al ritiro. Ma un Likud con a capo Landau - che nel paese non ha finora dimostrato di avere un seguito - sarebbe quasi certamente destinato a una sonora batosta elettorale. Sharon, assieme ad altri fuoriusciti dal Likud, potrebbe però annunciare la formazione di un partito di centro, sul quale confluirebbero i voti di quella fetta apparentemente consistente di elettori moderati del Likud che approvano la sua politica. In recenti sondaggi Sharon emerge come il leader politico più popolare e una sua alleanza con i laburisti di Shimon Peres e col Shinui (centro liberale) di Tomy Lapid potrebbe dar vita a una coalizione vincente.
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