Tra gli italiani pregiudizi e ignoranza su Israele lo rivela un sondaggio
Testata: Libero Data: 20 agosto 2005 Pagina: 3 Autore: Andrea Colombo - Barbara Romano Titolo: «Per gli italiani Israele Esempre aggressore»
LIBERO di sabato 20 agosto 2005 pubblica a pagina 3 un articolo di Andrea Colombo che commenta i risultati di un sondaggio sulla percezione del conflitto mediorientale da parte degli italiani. Ecco il testo: MILANO Per il 43 per cento degli italiani lo Stato di Palestina esiste da piùtempo rispetto a quello di Israele. E per il 41 % lo Stato ebraico, appena fondato, ha attaccato militarmente i paesi circostanti per ampliare il suo territorio. Sono fra i dati che emergono da un sondaggio condotto dal centro di ricerca di Arnaldo Ferrari Nasi. Peccato che lo Stato palestinese sia stato proclamato dall'Olp solo nel 1988 e che nel 1948 Israele abbia dovuto difendersi dall'attacco concentrico di tutti i governi arabi confinanti. Altro che Stato aggressore. Sono molti gli elementi interessanti che emergono da questa indagine demoscopica condotta su un campione di 600 persone, rappresentativo dei nostri connazionali per sesso, età e titolo di studio. Per esempio alla domanda " lei nutre più solidarietà per il popolo palestinese o per quello israeliano?" il 47 % risponde che prova simpatia per entrambi. Ma risulta inevitabilmente superiore la " comprensione" per la causa araba ( 18,5% contro l' 11,1 %). Non stupisce il fatto che i più favorevoli al popolo palestinese siano i giovani ( 25,6 % dai 18 ai 34 anni contro il 10,8% di coetanei filoisraeliani), bombardati come sono dalla propaganda di sinistra. Il sondaggista ha pensato bene di suddividere le risposte a seconda delle dichiarazioni di voto. Ne risulta che la Casa delle Libertà è tendenzialmente più filo- israeliana ( 20,3 % contro il 15,2 % dei filo- palestinese), con picchi in Alleanza nazionale ( 25,1 %). Al contrario l'Unione che si posiziona su un 30,4 % di favorevoli alla causa araba e solo un 8,6 % di filo- israeliani. Fra i più accesi sostenitori del campo palestinese troviamo ovviamente Rifondazione comunista ( 60,1 %), mentre sono nettamente filo- israeliani i socialisti dello Sdi ( 42,2%). La maggioranza degli italiani sa che Israele è stato voluto e legittimato dalle Nazioni Unite dopo la seconda guerra mondiale ( 50,6%). Ma rimangono ancora molti punti oscuri. In primis l'ignoranza sulla storia del Medio Oriente. Emblematica, in tal senso, la mancanza di conoscenza dei fatti che portarono alla nascita, nel 1948, dello Stato ebraico. Il 37,2 % non ha fornito alcuna risposta esatta al riguardo. Solamente il 2,2 % non ha sbagliato. Lo Stato d'Israele è nato combattendo contro gli inglesi. In Palestina infatti non esisteva nessuno Stato arabo, ma un protettorato britannico. Ebbene, il 43,5 % degli italiani ritiene che invece i pionieri dello Stato sionista abbiano agito contro uno Stato palestinese pre- esistente. Forse confondono il dato geografico ( la Palestina e il suo popolo di origine araba) con quello politico. Solo il 14,7 % sa che all'epoca non esisteva alcuna entità autonoma palestinese. Paradossale poi il fatto che piùsi è istruiti meno se ne sa. Infatti la percentuale degli ignoranti in materia cresce sensibilmente fra i laureati ( 55,1 % contro un 30,1% di chi ha solo la licenza elementare). La stessa ignoranza ( e anche qui gli universitari fanno la figura peggiore) si riscontra verso il luogo comune dello Stato ebraico " aggressore". Il 41,3 % pensa che nel 1948 gli ebrei abbiano, subito dopo la fondazione del loro Stato, attaccato i vicini arabi per estendere i loro confini. Mentre è andata esattamente al contrario. Hanno dovuto difendersi da Egitto, Siria, Libano, Iraq e Giordania che, contemporaneamente, hanno cercato di eliminare " l'entità sionista". Qui l'ignoranza è egualmente distribuita fra sinistra e destra. Non ci sono steccati ideologici. Infine solo il 32,9% degli italiani sa che la proposta di creazione di un territorio arabo e di uno israeliano in Palestina fatta dall'Onu nel 1947 fu rifiutata da tutti gli Stati Arabi. Arnaldo Ferrari Nasi, il professore di Informatica applicata alle Scienze Sociali dell'Università di Genova che ha condotto l'indagine, ne commenta così i risultati: " Gli italiani? Su Israele sono ignorantissimi. Per fortuna quasi il 48 % si dimostra egualmente solidale verso gli ebrei e verso i palestinesi " . Un segno positivo di un'Italia che forse, seppur lentamente, sta cambiando e superando i pregiudizi del passato. Un articolo di Barbara Romano raccoglie le reazioni di alcuni esponenti della Comunità ebraica italiana.
Ecco il testo: ROMA Se gli italiani sono ignoranti e pieni di preconcetti su Israele, gran parte della colpa è della sinistra e della " disinformazione sistematica che opera nei giornali, nelle tv e nelle scuole " . E' questa l'opinione diffusa tra i massimi esponenti della comunità ebraica in Italia. "Se in Italia persiste un pregiudizio così radicato contro gli ebrei, dobbiamo ringraziare i media che per decenni hanno bombardato la gente diffondendo l'immagine di un popolo vendicativo e giustizialista " , denuncia il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. " Dietro questa campagna antisemita c'éla sinistra " , precisa Riccardo Pacifici, vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, " basti vedere certe corrispondenze faziose di Raitre " . Tuttavia, " non si puòritenere che l'opposizione sia tutta ostile a Israele " , avverte Pacifici, che cita in positivo la recente intervista del leader Ds Piero Fassino al Corriere della Sera. Il numero due della comunità ebraica romana registra, però con soddisfazione l'atteggiamento sempre più" bypartisan" degli italiani. " Ma questo lo dobbiamo solo al cambiamento della politica estera mediorientale del governo. In particolare, alla coraggiosa decisione di Silvio Berlusconi di tagliare i ponti con Yasser Arafat " . Pacifici denuncia la "faziosità palesemente antisemita che dilaga "nelle scuole e nelle università " Esiste una diffusa attività didattica segnatamente di sinistra praticata da un gruppo di professori che, goccia a goccia, per quarant'anni, sono riusciti a falsificare la storia di Israele, dipinto come uno Stato aggressore " . A tal proposito, a lui premono alcune precisazioni: " Sono stati gli altri, ben 21 diversi Paesi arabi, ad attaccare lo Stato di Israele, quando fu riconosciuto dalle Nazioni Unite nel ' 48 " . E delle cinque guerre che hanno costellato la storia dello Stato ebraico, " solo in quella contro il Libano, dell' 82, Israele agì da aggressore " , puntualizza, " ma lo fece per reagire all'offensiva dell'Olp di Arafat, che attaccò i kibbutz nel Nord di Israele " . E anche nella guerra del Kippur, del ' 73, " il popolo ebraico fu colpito nel momento in cui era più vulnerabile, perchè era in digiuno e in preghiera " , ricorda Pacifici. " Come facciamo a meravigliarci che gli italiani nutrono ancora pregiudizi contro di noi " , chiosa, " se gli insegnanti continuano a raccontare frottole? " . La cosa, infatti, non stupisce Giorgio Israel, docente alla facoltà di Matematica della Sapienza di Roma ed esperto di Medio Oriente: " Anch'io da insegnante verifico tutti i giorni la cultura storica assolutamente nulla dei giovani di oggi ". Ma se l'ignoranza Eimputabile agli studenti, il pregiudizio ha un altro colpevole: " La propaganda, soprattutto di sinistra, che propala notizie false e tendenziose " . Israel cita la Repubblica di giovedì che «"parlava di Sharon come del responsabile della seconda Intifada, quando lo stesso Arafat ha smentito, ammettendo che era stato tutto organizzato, ben prima della famosa passeggiata lungo la Spianata delle Moschee " . Anche Yasha Reibman non sembra affatto meravigliato dai dati del sondaggio di Arnaldo Ferrari Nasi. Per il portavoce della comunità ebraica di Milano, " non sono da incolpare gli italiani per la loro ignoranza. Questo è il risultato di un odio e una disinformazione che va avanti dal ' 67 " , quando Israele occupò la Cisgiordania e la Striscia di Gaza nella Guerra dei Sei giorni. " Non deve meravigliare che l' 80% degli italiani giudichi male gli ebrei se persino un premier come Massimo D'Alema considerava la parola sionismo un insulto, se un intellettuale come Alberto Asor Rosa ripropone il concetto di razza e se alla Festa dell'Unità gli ebrei vengono ritratti con il naso adunco e la faccia cattiva " . Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirEuna e-mail giEpronta per essere compilata e spedita.