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Una poesia di Primo Levi
Se non ora, quando?
Ci riconoscete? Siamo le pecore del ghetto,

Tosate per mille anni, rassegnate all'offesa.

Siamo i sarti, i copisti ed i cantori

Appassiti nell'ombra della Croce.

Ora abbiamo imparato i sentieri della foresta,

Abbiamo imparato a sparare, e colpiamo diritto.

Se non sono io per me, chi sarà per me?

Se non cosi, come? E se non ora, quando?



I nostri fratelli sono saliti al cielo

Per i camini di Sobibór e di Treblinka,

Si sono scavati una tomba nell'aria.

Solo noi pochi siamo sopravvissuti

Per l'onore del nostro popolo sommerso

Per la vendetta e la testimonianza.

Se non sono io per me, chi sarà per me?

Se non cosi, come? E se non ora, quando?



Siamo i figli di Davide e gli ostinati di Massada.

Ognuno di noi porta in tasca la pietra

Che ha frantumato la fronte di Golia.

Fratelli, via dall'Europa delle tombe:

Saliamo insieme verso la terra

Dove saremo uomini fra gli altri uomini.

Se non sono io per me, chi sarà per me?

Se non cosi, come? E se non ora, quando?



Primo Levi


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