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La Repubblica Rassegna Stampa
15.08.2005 Ritiro da Gaza: affermazioni infondate
sui coloni, l'Esercito e l'intera nazione israeliana

Testata: La Repubblica
Data: 15 agosto 2005
Pagina: 2
Autore: Alberto Stabile - Massimo Dell'Omo
Titolo: «Gaza, il giorno dell'esodo - Preghiera e rabbia nell'ultimo shabbat»
LA REPUBBLICA di domenica 15 agosto 2005 pubblica a pagina 2 un articolo di Alberto Stabile sul ritiro da Gaza. Vi si legge:
Soltanto che, quando l´esercito s´è deciso a sigillare l´unica porta d´accesso al Gush Katif, era ormai troppo tardi. Chi ha voluto entrare, per andare ad ingrossare le fila della rivolta contro il ritiro, è entrato.
In realtà quando l'esercito ha sigilllato l'ingresso a Gaza molti di coloro che avrebbero voluto entrare a Gaza non hanno potuto farlo, e infatti per giorni attivisti anti ritiro hanno tentato inutilmente di superare il blocco, come anche LA REPUBBLICA ci ha raccontato.
Forse pensando che che lo siamo dimenticati Stabile inserisce ora questa nota polemica, volta forse a suggerire una negligenza non casuale, ma motivata dalla volontà di rendere il ritiro particolarmente caotico e traumatico.

A pagina 3 troviamo il reportage di Massimo dell'Omo da Gaza. Vi leggiamo:

E si capisce meglio qua, dentro una comunità stretta a pugno, fuorilegge da sempre per le regole internazionali, fuorilegge anche per Israele tra due giorni; si capisce meglio, più che nelle sparse dissonanze delle grandi città, come questo popolo raccogliticcio, cento nazionalità, cento lingue, abbia potuto farsi nazione orgogliosa, forte, talvolta feroce.

Non le regole internazionali hanno reso "fuorilegge" i coloni, ma una loro interpretazione politicamente motivata: la convenzione di Ginevra permette infatti l'insediamento di civili all'interno di territtori conquistati in guerra qualora questo sia ritenuto necessario per motivi strategici. E non c'è dubbio che i coloni, anche a Gaza abbiano contribuito alla difesa di Israele e al contenimento del terrorismo.
Che Israele sia una comunità nazionale "talvolta feroce" è poi un'opinione infondata di Dell'Omo.

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