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La Stampa Rassegna Stampa
09.08.2005 Iran e Corea del Nord: doppia sfida nucleare
un editoriale di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 09 agosto 2005
Pagina: 1
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «La doppia sfida nucleare»
LA STAMPA di martedì 9 agosto 2005 pubblica in prima pagina un editoriale di Maurizio Molinari che riportiamo:
Una doppia crisi nucleare incombe sul Palazzo di Vetro perché Teheran ha riattivato l’impianto di Isfahan per la conversione dell’uranio e Pyongyang ha ribadito la volontà di possedere armi nucleari. Entrambe le decisioni sono state accompagnate da gesti di sfida verso la comunità internazionale: l’Iran ha respinto l’offerta anglo-franco-tedesca di aiutare lo sviluppo del nucleare civile e dare vita ad una partnership sulla sicurezza in Medio Oriente; la Corea del Nord ha interrotto dopo tredici giorni i negoziati di Pechino con Usa, Cina, Giappone, Russia e Corea del Sud, rigettando ogni accordo che comportasse l'abbandono del nucleare.
Le maggiori potenze di tre continenti vogliono bloccare gli impianti atomici degli ayatollah e di Kim Jong Il per due motivi. Primo: il timore che questi due Stati, inclusi dal presidente americano George W. Bush nel 2001 nell'«Asse del Male», facciano arrivare ordigni atomici a gruppi terroristi. Secondo: la possibilità che li usino, montandoli su missili a lungo raggio di cui dispongono, per colpire nemici regionali ovvero Giappone e Sud Corea nel caso nordcoreano, Israele e le basi militari americane in Medio Oriente in quello iraniano.
In assenza di novità dell'ultima ora gli ostacoli incontrati nei negoziati multilaterali con Teheran e Pyongyang aprono la strada ad una duplice crisi destinata a investire il Palazzo di Vetro. Da un lato i governatori dell'Agenzia atomica dell’Onu che si riuniscono oggi a Vienna possono reagire alla riapertura di Isfahan deferendo l’Iran al Consiglio di Sicurezza ed aprendo così il dibattito sulle sanzioni da applicare. Dall’altro le potenze che negoziano a Pechino possono fare un passo indietro rimettendo il caso alle Nazioni Unite. Per il Consiglio di Sicurezza di un'Onu in crisi di credibilità si avvicina il momento in cui dovrà trovare l'intesa su come convincere Teheran e Pyongyang a rinunciare all'atomica, ma non è detto che sarà facile perché, solo per fare un esempio, aziende russe stanno costruendo in Iran impianti nucleari per ottocento milioni di dollari.
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