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Il Foglio Rassegna Stampa
28.07.2005 Un arabo musulmano avverte l'Occidente: occorre riconoscere il nemico
un intervento pubblicato su Al Sharq al Awsat

Testata: Il Foglio
Data: 28 luglio 2005
Pagina: 1
Autore: Mamoun Fandy
Titolo: «La controfatwa»
IL FOGLIO di giovedì 28 luglio 2005 pubblica in prima pagina un editoriale dell'analista arabo musulmano Mamoun Fandy, ripreso dal giornale Al Sharq al Awsat.

Per Ali Rashid si tratta di un'altra "nota di colore"? Di un quotidiano di "ascari", come ha definito sul MANIFESTO gli arabi che partecipano alla campagna di "disinformazione" e di "odio" che secondo lui campeggia ogni giorno sulla prima pagina del CORRIERE DELLA SERA ( vedi "Dopo i "coloni", gli "ascari" " ; Informazione Corretta 28-07-05)

E’ arrivato il momento di lanciare una
fatwa che separi Osama bin Laden e i
suoi seguaci dall’islam. Ora che le operazioni
terroristiche si sono sparse da New York
a Casablanca, dal Cairo a Londra e da ultimo
a Sharm el Sheikh, abbiamo un disperato
bisogno di una serie di fatwe che dicano
chiaramente che l’islam non giustifica la violenza
contro gli innocenti. E anche questo
non sarebbe sufficiente. Dobbiamo escludere
chi, tra di noi, crede che la violenza sia il
modo per difendere l’islam. Da musulmano
penso che sia necessario fare totale chiarezza
su questo punto: bisogna rispondere alle
fatwe che sono lanciate in nostro nome.
I musulmani hanno il dovere di prendere
coraggio e opporsi al terrorismo, mostrando
senza ambiguità che l’islam proibisce atti
terroristici. E’ ora che i leader islamici dicano
che bin Laden non è un musulmano, rispondendo
così alla descrizione che lo stesso
bin Laden fa dei "musulmani moderati",
quando li definisce "alleati dell’occidente"
e "infedeli". Se l’islam condanna gli atti di
al Qaida allora dovrebbe esistere una fatwa
lanciata dai centri della Fiqh (la giurisprudenza
islamica), come la Mecca e al Azhar,
che cacci i terroristi fuori dal regno dell’islam.
E’ anche ora di rimuovere l’insegna
"moschea" da tutti i luoghi in cui si preparano
molotov. I terroristi di Leeds hanno concepito
il loro piano in moschea, facendo credere
agli altri che erano lì per pregare. Chi
pregavano, Dio o il diavolo? I musulmani devono
denunciare i posti in cui si preparano
bombe e piani di terrore definendoli "il male",
non moschee. Alcuni dicono che i musulmani
moderati dovrebbero ottenere la
guida di questi luoghi: è improbabile che lo
facciano, non stanno mostrando abbastanza
coraggio. Ma almeno dovrebbero boicottarli.
Se una moschea diventa il luogo in cui si
costruiscono molotov, smette di essere una
moschea e diventa la scena di un crimine.
Questi sono luoghi di preghiera e di conoscenza:
se sono usati per altri indecenti propositi
non devono più godere di alcuna sacralità.
I testi islamici dicono
che la terra è stata creata come un luogo di
preghiera e purezza: chi cerca di portarvi distruzione
deve essere punito severamente,
con l’amputazione di braccia e gambe. Eppure
alcuni musulmani sostengono bin Laden
e i suoi seguaci e alcuni giornali e canali
televisivi, soprattutto al Jazeera, fanno
da cassa di risonanza del messaggio rivolto
a bin Laden: "Tu fai all’occidente ciò che noi
vorremmo fare, ma che non siamo capaci di
mettere in pratica". Questo è il contenuto
implicito che l’occidente non coglie.
Finché non ci saranno pressioni internazionali
sui musulmani perché lancino una
fatwa che dichiari bin Laden e i suoi seguaci
dei reietti, non ci saranno progressi nella
lotta al terrorismo. Se queste fatwe non si
concretizzano, i musulmani saranno sempre
percepiti dal resto del mondo come taciti sostenitori
del terrorismo. Ho incontrato un
gran numero di musulmani in occidente che
pubblicamente condanna il terrorismo, ma
che poi, in privato, dice che questo è quel
che l’occidente si merita. In pubblico dichiarano
che il terrorismo è la risposta a ciò
che succede in Palestina e in Iraq, in privato
parlano di un odio cieco, guidato da un’urgenza
assurda di distruzione. Questo è il virus
che ha infettato tante menti musulmane.
Molti hanno condannato bin Laden, ma altrettanti
non l’hanno mai fatto. Molti di questi
vivono in America e in Europa e non sono,
come alcuni occidentali ingenui li chiamano,
"cellule dormienti". Sono svegli e
pronti a colpire in qualsiasi momento.
E’ del tutto inutile per un "buon" uomo
come il sindaco di Londra, Ken Livingstone,
accogliere Youssef al Qaradawi in Inghilterra,
così come è inutile per Tony Blair e George
W. Bush invitare probabili terroristi a
meeting organizzati dal governo britannico
e dalla Casa Bianca. Ed è triste che i media
occidentali, soprattutto la Bbc e la Cnn, facciano
parlare militanti islamici che sostengono
il terrorismo, definendoli esperti e
analisti. Dall’11 settembre, ho notato l’ingenuità
dei mass media e dei politici occidentali.
Lo stesso Bush è stato fotografato tante
volte con terroristi e potenziali terroristi, la
Casa Bianca e il dipartimento di Stato americano
hanno ricevuto Abdul al Amoudi,
l’uomo che ha pianificato il tentato omicidio
del saudita Abdullah bin Abdul Aziz.
Ci sono due modi per eliminare il terrorismo:
una fatwa che separi bin Laden e i suoi
seguaci dall’islam e la fine dell’ingenuità
dell’occidente nei confronti degli "islamisti
moderati". Non ci sono "islamisti moderati".
Ci sono musulmani normali che vivono vite
normali, ci sono i terroristi e ci sono i potenziali
terroristi.
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