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Il Giornale Rassegna Stampa
25.07.2005 Israele offre all'Egitto collaborazione nella lotta al terrorismo
e forse migliaia di soldati egiziani arriveranno nel Sinai con l'accordo di Israele

Testata: Il Giornale
Data: 25 luglio 2005
Pagina: 5
Autore: un giornalista
Titolo: «Sharon chiama Mubarak: combattiamo insieme il terrore»
Da pagina 5 del GIORNALE di lunedì 25 luglio 2005 riportiamo l'articolo "Sharon chiama Mubarak: combattiamo insieme il terrore":
La comune minaccia rappresentata
dal terrorismo di
matrice islamica sembra avere
un primo immediato effetto, sicuramente
non voluto dai mandanti
degli attentatori a Sharm
El Sheikh: quello di avvicinare
Egitto e Israele. E già si parla di
più intensa cooperazione tra i
servizi segreti dei due Paesi che
nella maggior parte degli anni
trascorsi dalla firma del trattato
di pace tra loro nel 1979 hanno
avuto relazioni glaciali e perfino
di guerra fredda. Anzi, secondo
il quotidiano Haaretz, il
premier Ariel Sharon, e il presidente
Hosny Mubarak avrebbero
convenuto un'«intima» cooperazione
tra i servizi di sicurezza
dei due paesi.
Sharon, nella seduta di ieri
del governo, ha riferito di aver
avuto sabato notte una conversazione
telefonica con Mubarak,
da lui chiamato per esternargli
la solidarietà di Israele
con l'Egitto colpito dal terrorismo.
Nel colloquio, ha detto, «si
è parlato della necessità di combattere
il terrorismo e di cooperare
per affrontare uniti il
terrorismo
islamico e estremista».
In concreto, secondo fonti informate,
l'Egitto avrebbe chiesto
l'assenso di Israele all'invio nel
Sinai di migliaia di agenti di
una brigata del ministero dell'
Interno con compiti di lotta al
terrorismo e di rafforzamento
di alcune località di particolare
importanza: Nueiba, stazione
di arrivo del traghetto che collega
il Sinai col porto giordano di
Aqaba, Sharm El Sheikh e, sul
versante mediterraneo della penisola nisola,
El Arish e Rafah. L'Egitto
ha bisogno dell'assenso di
Israele - che sembra orientato
a rispondere affermativamente
- giacchè il trattato di pace impone
la smilitarizzazione dell'
intero Sinai.
A proposito della comune minaccia
che il terrorismo islamico
pone a Egitto e Israele, il quotidiano
Yedioth Aharonoth, ha
affermato che sono prive di fondamento
le voci sull'arrivo a
Sharm El Sheikh di esperti israeliani
di antiterrorismo. «Ma
non è lontano il giorno - ha aggiunto
speranzosamente - in
cui i due paesi, che una volta si
sono combattuti, ribalteranno
la storia e si troveranno insiemead
affrontare un comune nemico
». Secondo Debka, un sito
Internet israeliano specializzato
in notizie riservate concernenti
il terrorismo e il mondo
dei servizi segreti, le autobombe
usate per gli attentati a
Sharm El Sheikh sarebbero giunte nel Sinai dalla Giordania,
tramite il traghetto Aqaba-
Nueiba. Il successo degli attentatori,
riusciti a sorprendere ancora
una volta i servizi di sicurezza
egiziani, meno di un anno
dopo il precedente attacco a Taba,
suscita preoccupazione in
Israele. Si tratta di un disagio
che deriva dal fatto che Israele
si accinge a concludere con
l'Egitto un accordo in virtù del
quale, nel contesto del suo prossimo
ritiro dalla striscia di Gaza,
dovrebbe trasferire alle autorità
del Cairo il compito di prevenire
il contrabbando d'armi -
come razzi in grado di colpire
in profondità il territorio israeliano
- dal Sinai nella Striscia.
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