Quelli che danno la colpa del terrorismo all'Occidente che dovrebbe recitare il "mea culpa" per le aggressioni che subisce
Testata: Libero Data: 21 luglio 2005 Pagina: 11 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Ma per i "sobri" il terrorismo è colpa nostra»
LIBERO di giovedì 21 luglio 2005 pubblica a pagina 11 un articolo di Angelo Pezzana, che riportiamo. A leggerli e rileggerli tutti i giorni gli editoriali che puntano il dito contro il corrotto ocidente cominciano a venirci a noia. Non ne possiamo piu' delle prediche che vedono nel nostro comportamento nel confronti dell'islam la radice di tutti i mali che minacciano la nostra esistenza. Fossero solo i noglobal & associati a blaterare tutti a casa e zitti, non ci preoccuperemmo piu' di tanto. Li conosciamo bene, sempre pronti a schierarsi in difesa delle cause terzomondiste, pronti ad applaudire qualsiasi dittatore purche' antiamericano. Magari fosse cosi' semplice. Non passa giorno che sui grandi giornali di casa nostra non si leggano le istruzioni per ''capire'' il terrorismo, editoriali nei quali gli "esperti"si guardano bene dal consigliare i metodi piu' validi per sconfiggerlo. No, siamo noi, l'occidente tutto intero, che deve fare un' esame di coscienza, seguito immediatamente da un mea culpa, per finire con l'ammissione che ce la siamo cercata. Per anni abbiamo letto che il terrorismo islamico aveva le sue radici nel conflitto israelo-palestinese, che l'odio contro l'America nasceva dall'appoggio dato a Israele, un paese paragonato al Terzo Reich perche' adottava le stesse politiche sterminatrici nei confronti dei palestinesi. Menzogne delle piu' turpi, ovviamente, ma che hanno fatto presa e generato altre menzogne. I terroristi suicidi che hanno provocato tante stragi in Israele ed ora anche in Europa ce li hanno sempre presentati come dei dannati della terra senza speranza e privi di futuro. Per questo giudicavano la loro vita priva di valore ed erano pronti a sacrificarla pur di danneggiare il grande e il piccolo Satana, come vengono definiti dai terroristi America e Israele. Una analisi che si e' rivelata aria fritta, quando e' stato sufficiente controllare per davvero chi erano quelli che si facevano saltare in aria per accorgersi che appartenevano a famiglie tutt'altro che povere, che frequentavano l'universita', alcuni sono anche imprenditori, medici, architetti, come e' evidente se si guarda chi sono gli alleati di Osama Bin Laden. Macche', per i nostri analisti lo scandalo, l'anomalia, non sta nei regimi dittatoriali che dominano nel mondo arabo, sono le democrazie occidentali con la loro insistenza, con la mania della democrazia da esportare. Come se fosse un pericoloso virus grazie al quale il cattivo occidente si propone di infettare il civile mondo islamico. Leggiamo molti articoli in difesa dei diritti civili del detenuto Saddam Hussein, pochi sui crimini che ha commesso. Leggete queste righe ''La pace e' racchiusa nel cuore antico del mondo, in Palestina, cassaforte ideale delle tre religioni monoteiste. Finche' non ci saranno, in Terra Santa,due Stati,Israele e quello palestinese, regnera' la confusione e l'erba zizzania sara' il pascolo immenso del terrorismo'', non e' la chiusa di una predica da marcia per la pace ad Assisi, guidata da qualche fratacchione noglobal. E' l'inizio di un articolo di Igor Man sulla Stampa di ieri, nel quale si ripropone la bufala arafattiana che ha tenuto banco quarant'anni, grazie ai solerti trombettieri di casa nostra. Che adesso appportano qualche correzione, si', il terrorismo non e' piu'quello di una volta, signora mia, un tempo era laico, allora si' che andava bene, anche in Israele gli attentati e le stragi non erano compiuti nel nome di Allah ma in quello di Arafat.Quindi niente da obiettare. Non si accorgono, i nostri analisti dal dito puntato contro l'occidente, che la strategia e'sempre la stessa. Piu' semplicemente hanno capito, quelli che vogliono islamicamente sottometterci, che l'aiuto di Allah si e' rivelato prezioso, una moneta spendibile anche sul mercato occidentale. Israele, l'America, sono solo pretesti. Ma è meglio non dirlo. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.