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Internazionale Rassegna Stampa
10.07.2005 I media palestinesi incitano all'odio
dopo quattro anni di terrorismo, la notizia compare sul settimanale

Testata: Internazionale
Data: 10 luglio 2005
Pagina: 87
Autore: un giornalista - Amira Hass
Titolo: «La tv dell'odio - Comode bugie»
INTERNAZIONALE della settimana tra l'8 e il 14 luglio 2005 pubblica a pagina 87 l'articolo "La tv dell'odio", su un servizio di "The Jerusalem Report" sull'incitamento all'odio nella Tv palestinese.
Lodiamo la decisione di affrontare finalmente questo scomodo tema, ma osserviamo anche che il settimanale presenta la questione in modo incompleto. Per esempio non fa cenno ai sermoni antisemiti trasmessi dalla televisione dell'Anp, né agli incitamenti al "martirio" espressamente rivolti all'infanzia.
Inoltre omette di spiegare che le operazioni militari israeliane sono compiute nell'ambito della lotta al terrorismo e cercano di non colpire civili: mostrare in continuazione, come fa la Tv palestinese le immagini degli ospedali dopo tali operazioni è una manipolazione soprattutto per l'omissione di questa indispensabile contestualizzazione.

Ecco il testo:

Un bambino palestinese di un anno sta piangendo accanto al cadavere di sua madre. Un soldato israeliano sia vvicina elo uccide a sangue freddo con un colpo di fucile. La scena è, a dir poco, atroce. unico dettaglio: non è mai accaduta. il filmato è sttao trasmesso l'8 giugno da PA tv, l'emittente ufficiale dell'autorità Nazionale Palestinese, in un episodio di una serie storica che riscostruisce la nascita d'Israele e la prima guerra arabo-israeliana nel 1948. L avicenda è stata denunciata da Palestinian Media Watch (PMW), un'ong israeliana che controlla l'informazione sulle emittenti palestinesi. Nei quattro anni seguiti allo scoppio della seconda intifada, la tv palestinese è stata accusata di fomentare l'odio contro gli israeliani, esalatando le gesta dei martiri e mostrando continuamente immagini degli ospedali dopo i raid israeliani. Con l'elezione di abu Mazen la programmazione della rete pubblica non ha subito grandi cambiamenti. "Prevale ancora l'idea che Israele sia un nemico crudele, che è nato dal peccato e che non ha diritto ad esistere" spiega il direttore di PMW Itamar Marcus. Fanno eccezione le emittenti indipendenti palestinesi, molte delle quali hanno scelto una linea editoriale più aperta e ed equilibrata.
INTERNAZIONALE purtroppo omette anche di indicare l'indirizzo internet del sito di Palestinian Media Watch (http://www.pmw.org.il/), molto utile per comprendere la realtà del conflitto israelo-palestinese. Vedere alla sezione Link di Informazione Corretta per accedere direttamente al sito.

A pagina 15 nell'articolo di Amira Hass "Comode bugie" leggiamo, a proposito del piano di disimpegno da Gaza:



Sharon punta a completare un processo cominciato negli anni novanta (dai laburisti Rabin e Peres): separare la popolazione palestinese di Gaza da quella della Cisgiordania ( e frammentare quest'ultima)
In realtà Israele sta negoziando con l'Anp per trovare una soluzione al problema del transito tra Gaza e Cisgiordania e Sharon ha pubblicamente espresso la convinzione che lo stato palestinese dovrà avere continuità territoriale in Cisgiordania.
Rabin e Peres hanno sempre perseguito il progetto di un accordo definitivo con i palestinessi, non di un loro frazionamento.


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