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Internazionale Rassegna Stampa
04.07.2005 Gli arabi israeliani non ne vogliono sapere della Palestina
ma non è bene chiedersi perché

Testata: Internazionale
Data: 04 luglio 2005
Pagina: 15
Autore: la redazione
Titolo: «Notizie dal Medio Oriente»
A pagina 15 di INTERNAZIONALE della settimana tra il 1 e il 7 luglio 2005, nella rubrica Medio Oriente, leggiamo, nel trafiletto "Attacco a Beit Hagai:


L’aviazione israeliana ha bombardato il villaggio di Kfar Shuba, nel sud del Libano, mezz’ora dop un raid aereo di Hezbollah su postazioni israeliane nel settore conteso delle fattorie di Sheeba. Un soldato israeliano è satao ucciso e altri cinque sono rimasti feriti in scontri con Hezbollah alla frontiera israelo-libanese.
Israele non ha bombardato "un villaggio", ma le postazioni di Hezbollah (che ha condotto un attacco missilistico e non "aereo"), opportunamente situate nel villaggio .

Nell’articolo "Giustizia per Tom Hurndall" leggiamo:

La corte militare di Ashkelon ha condannato l’ex sergente israeliano Taysir Hayb per l’uccisione nel 2003 del pacifista britannico Tom Hurndall, 22 anni. Il ragazzo, che era a Rafah come attivista del Movimento di Solidarietà Internazionale, era stato ferito mentre aiutava dei bambini palestinesi durante alcuni scontri con l’esercito israeliano.
Non si trattava di scontri tra bambini ed esercito, ma di un aggressione alla pattuglia israeliana da parte di terroristi.I bambini, che si stavano recando a scuola erano stati sorpresi dall’iinzio dello scontro.

INTERNAZIONALE afferma infondatamente poi che l’esercito aveva in un primo tempo ignorato la vicenda, ma che le su pressione della famiglia Hurndall è stato costretto ad aprire un’inchiesta. In realtà casi come quello della morte di Hurndall vengono vagliati da inchieste preliminari prima di arrivare a giudizio. E numerose inchieste sono state aperte senza nessuna pressione.

Infine, leggiamo che:

le indagini hanno rivelato che l’ex sergente Taysir Hayb aveva sparato contro il ragazzo da una torre di avvistamento con un fucile di precisione dotato di mirino telescopico. La pena sarà decisa a giorni


Ciò che INTERNAZIONALE omette è che la sentenza ha anche stabilito che il soldato non aveva intenzione di uccidere, ma di spaventare, facendo passare il proiettile molto vicino al volto di Hurndall. Taysir Hayb è dunque stato condannato per omicidio preterintenzionale, e la pena sarà commisurata a questo grave reato.
Non però a quello, ancora più grave, di omicidio volontario.
Non c’è dubbio che la descrizione delle circostanze del ferimento di Hurndall proposta da INTERNAZIONALE, insieme all’ omissione di parti importanti del contenuto della sentenza, miri proprio a suggerire la presenza di una intenzione omicida.
In modo da poter dichiarare la pena che verrà inflitta al soldato israeliano "troppo leggera"?

A pagina 87, nella rubrica "Africa e Medio Oriente", troviamo l’articolo "Il futuro di Uhm al Fahm", che riportiamo:

Avigdor Lieberman è il presdente del partito israeliano di estrema destra Ysrael Beiteinu (Israele casa nostra) che si rivolge alla comunità russa d’Israle. Dal suo arrivo dalla Moldavia nel 1978, Lieberman si è fatto notare per le sue posizioni radicali nei confronti degli arabi israeliani, che vorrebbe espellere dallo stato ebraico. In vista dal ritiro da Gaza, il deputato ha lanciato un’altra delle sue campagne razziste e provocatorie" , scrive il settimanale palestinese Al fasl al Maqal: Lieberman, appoggiato da un gruppo di geografi e demografi, propone di cedere ai palestinesi Umm al Fahm – la seconda città araba di Israele – in cambio di alcune colonie in Cisgiordania.
Perché mai la proposta di cedere al futuro stato arabo di Palestina la seconda città araba di Israele dovrebbe essere "razzista" e "provocatoria"?


L’obiettivo è duplice "non dare nulla senza una contropartita" e "creare uno stato ebraico armonioso, con un’unica razza, per rendere la nazione unita e potente"


Qui vi è una (deliberata? ) ambiguità: Internazionale cita il settimanale palestinese che "spiega" Lieberman o Lieberman stesso?


Al Fasl al Maqal pubblica la risposta dello sceicco Abdel Rahman di Uhm al Fahm: "Invito Lieberman a visitare la nostra città: facciamo parte dello stato di Israele, dove c’è democrazia e pluralismo religioso, e non vogliamo cambiare. Come lui, anche il 90% degli arabi di Umm al Fahm vuole restare all’interno di Israele.
Dunque, meglio Israele, questo noto "stato di apartheid" che il futuro Stato palestinese..
Come mai? Le ipotesi sono due: che lo sceicco Rahman abbia scoperto i vantaggi della democrazia e del pluralismo religioso, e preferisca di conseguenza vivere libero in uno stato a maggioranza ebraica che sotto il giogo di una "società della paura" a maggioranza araba.
Oppure che conti sulla possibilità di utilizzare la democrazia e il pluralismo di Israele per distruggerli dall’interno.
Nel primo caso, dovrebbe essere coerente, e riconoscere che l’indipendenza nazionale non è di per sé un bene, se non è accompagnata dal rispetto dei diritti umani e politici fondamentali. E che dunque la richiesta della nascita di uno Stato palestinese dovrebbe andare di pari passo con la richiesta che sia una democrazia liberale, non l’ennesima tirannia araba.
Nel secondo caso, non c’è ragione di prenderlo in considerazione, quando accusa Lieberman di razzismo. Il razzista sarebbe lui.
In entrambi i casi si può osservare che un’informazione che scopre che gli arabi israeliani preferiscono Israele all’Anp solo per accusare qualche politico israeliano di razzismo, senza chiedersi cosa questo significhi circa la natura dei due sistemi politici, è, minimo, poco interessata a comprendere la realtà. Molto meglio le false rappresentazioni dell’ideologia e della propaganda.

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