Benedetto XVI ribadisce l'impegno della Chiesa nella lotta all'antisemitismo anche se il documento conciliare "Nostra Aetate" non sarà nel Compendio del Catechismo
Testata: Il Foglio Data: 16 giugno 2005 Pagina: 3 Autore: un giornalista Titolo: «La condanna dell'antisemitismo nella catechesi della Chiesa»
IL FOGLIO di giovedì 16 giugno 2005 pubblica l'articolo "La condanna dell'antisemitismo nella catechesi della Chiesa", che riportiamo: Roma. Il nuovo Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica sarà presentato il prossimo 28 giugno, vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo. L’annuncio è stato dato ieri dalla Sala stampa Vaticana. Il nuovo testo sarà diffuso a partire dal 29 giugno dalla Libreria editrice vaticana in coedizione con la San Paolo, ne esisterà una versione standard e una tascabile, entrambe di poco più di 200 pagine. Il volume è la sintesi – in forma "breve, semplice e chiara" – del Catechismo del 1992 che contava circa mille pagine, ed è frutto di una Commissione ad hoc istituita nel 2003 da Giovanni Paolo II e presieduta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger. In due anni la Commissione ha stilato un testo, lo ha inviato a tutti i cardinali e a tutti gli episcopati del mondo per riceverne osservazioni e suggerimenti prima della redazione finale che venne consegnata da Ratzinger a Giovanni Paolo II in una delle ultime udienze concessegli quando era ricoverato al Gemelli. Poi al porporato tedesco fu fatto sapere che il Papa aveva approvato il lavoro e che ne aveva deciso la pubblicazione nel giorno dei Santi patroni della diocesi di Roma. E così sarà. La presentazione avverrà nel corso di una non meglio precisata "solenne celebrazione liturgica alla presenza del Santo Padre"; molto probabilmente si tratterà dei vespri del 28 sera, quando, liturgicamente, si è già entrati nella festa dei santi Pietro e Paolo. Il Compendio può essere considerato come una sorta di testamento "magisteriale" tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, l’ultima grande opera del pontificato wojtyliano e il primo importante atto di quello ratzingeriano. Il testo dovrebbe avere una prefazione firmata da Ratzinger ancora cardinale e una presentazione curata dalle Congregazioni della dottrina della Fede e da quella per il Clero, che ha la competenza specifica per le questioni di catechesi. Una novità è che si torna alla forma dialogica, domanda e risposta, tipica del famoso Catechismo di san Pio X, caduto in disuso dopo il Concilio Vaticano II. Nel Compendio non ci dovrebbero essere novità rispetto al testo della editio typica (definitiva e vincolante) pubblicata in latino nel 1997, la quale rispetto alla prima versione del 1992 conteneva una formulazione più restrittiva sui casi in cui è ammissibile per la dottrina cattolica l’uso della pena di morte. Il testo del Compendio quindi dovrebbe rispettare fedelmente i contenuti della versione maggiore senza aggiunte o cambiamenti di sorta. Per questo motivo nel Compendio non dovrebbe essere citata la condanna esplicita dell’antisemitismo contenuta dalla "Nostra Aetate", la dichiarazione conciliare che ha segnato un nuovo inizio di rapporti tra ebraismo e Chiesa cattolica. Una richiesta in tal senso era stata fatta al cardinale Ratzinger dall’ambasciatore di Tel Aviv presso il Vaticano Oded Ben Hur. Benedetto XVI comunque non ha lasciato cadere la richiesta del diplomatico. Nel nuovo Compendio non verrà citato il brano della "Nostra Aetate" richiesto, ma ricevendo lo scorso 9 giugno una delegazione dell’International Jewish Committee on Interreligious consultations papa Ratzinger ha ricordato come il Concilio Vaticano II abbia "deplorato tutte le manifestazioni di odio, di persecuzione di antisemitismo (cfr Nostra Aetate, n. 4)". E ha aggiunto: "All’inizio del mio pontificato desidero assicurarvi del fatto che la Chiesa resta fermamente impegnata, nella sua catechesi e in ogni aspetto della sua vita, a realizzare questo insegnamento decisivo". E l’esplicito riferimento pontificio alla "catechesi" non è stato certamente casuale. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.