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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.06.2005 La nascita di Israele: una testimonianza e alcuni dati storici
una lettera a Sergio Romano che aiuta a capire

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 giugno 2005
Pagina: 41
Autore: Arturo Schwarz
Titolo: «Nascita di Israele»
Il CORRIERE DELLA SERA di martedì 7 giugno 2005 pubblica una lettera di Arturo Schwarz a Sergio Romano sulla nascita di Israele. Documentata, in parte fondata sull'esperienza diretta degli eventi la lettera di Schwarz è un'utile risposta alle manipolazioni storiche dell'ex ambasciatore.

Ecco il testo:

Caro Romano, della nascita di Israele sono un testimone diretto.
Sino al 1945 le relazioni tra l'Egitto e lo Yishuv ( la comunità ebraica in Palestina) erano stati ottimi: i rapporti commerciali e culturali erano intensi e ricordo che l'Egitto importava una grande quantità di prodotti dell'industria dello Yishuv. Tutto cambiò alla fine della guerra quando il primo ministro Nahas Fascia fu rovesciato dal colpo di stato di Ali Maher Pascia che prese il potere con l'aiuto dei fondamentalisti islamici e degli esponenti oltranzisti della corte reale.
Non furono i palestinesi a inventare il « profugo di professione » , bensì i dirigenti dei Paesi arabi e lo fecero principalmente per sviare in un'altra direzione l'esasperazione delle popolazioni che vivevano in miserabili condizioni di vita. Nel 1948, « ospite » della prigione di Hadra, ricordo di avere sentito i proclami radiofonici ai palestinesi: « Sgomberate il terreno per non ostacolare le nostre operazioni militari, tornerete quando avremo cacciato in mare tutti gli ebrei » . La Palestina non è mai stato uno Stato indipendente: faceva parte di un pezzo di vilayet turco che dopo il primo conflitto mondiale i britannici avevano amministrato come protettorato. Allora la Palestina contava una popolazione di arabi ed ebrei, con una leggera superiorità numerica degli arabi. Gli israeliti vi si erano insediati stabilmente attorno al 1300 prima dell'era volgare e pur vittime di massacri, deportazioni e distruzioni a opera degli imperi confinanti, non avevano mai abbandonato completamente il Paese. Costituivano, anzi, la maggioranza delle popolazioni di Gerusalemme, Safed, Tiberiade e Hebron. Il ritorno degli ebrei nella madrepatria iniziò a partire del 1882 e fu proprio il loro ritorno che incrementò l'emigrazione di arabi dai Paesi confinanti attratti dalle migliori condizioni di vita e di lavoro che gli ebrei offrivano.
Arturo Schwarz, Milano
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