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La Repubblica Rassegna Stampa
07.06.2005 Disinformazione studiata in ogni minimo dettaglio
sul sito del quotidiano

Testata: La Repubblica
Data: 07 giugno 2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Israeliani uccidono tre palestinesi Due morti in attacco a una colonia»
La Repubblica.it di martedì 7 giugno 2005 pubblica un articolo dal titolo "Israeliani uccidono tre palestinesi Due morti in attacco a una colonia" Sottotitolo: "Razzi contro un insediamento a Gaza: due morti e cinque feriti" Occhiello: "Operazione dell'esercito nel villaggio di Kabatya, in Cisgiordania
Le vittime appartenevano a Brigate Al Aqsa e Jihad islamica".

I terroristi diventano "palestinesi" e "vittime". A ucciderli sono gli "israeliani", mentre le vittime del terrorismo "muoiono", nessuno di identificabile è reponsabile del lancio dei razzi qassam.
Il fatto che tali lanci siano avvenuti ben prima dell'operazione israeliana è taciuto nel titolo e nella prima frase dell'articolo. Il lettore è così indotto a pensare che l'ultimo lancio sia una risposta alla "provocazione" israeliana, che segue invece numerose e incontrastate aggressioni terroristiche.

Ecco l'articolo:

TEL AVIV - Torna tesa la situazione nei Territori. Due palestinesi sono stati uccisi in un'operazione dell'esercito israeliano nel villaggio di Kabatya, in Cisgiordania, un altro è stato ucciso a Rafah. E qualche ora dopo un proiettile di mortaio ha provocato due morti - un operaio palestinese e uno cinese - e cinque feriti nell'insediamento di Tanai Gal, a Gaza.

Nell'operazione lanciata dalle truppe israeliane a Kabatya è caduto Marwah Abu Zeid Khmail, un leader militare della Jihad islamica indicato da Israele come uno dei "cervelli" della produzione di prototipi di razzi Qassam in Cisgiordania, ucciso al termine di un lungo assedio all'edificio in cui si era asserragliato. L'altra vittima è stata identificata come Nasser Zakarneh: secondo fonti locali era un civile coinvolto suo malgrado nello scontro mentre per la radio militare israeliana si tratta di un miliziano delle Brigate dei martiri al-Aqsa. Feriti un soldato israeliano e alcuni abitanti di Kabatya.

Per le autorità militari e civili israeliane, l'operazione di Kabatya non rappresenta una violazione della tregua dichairata dal premier Ariel Sharon e dal presidente palestinese Mahmoud Abbas a febbraio. Un portavoce dell'esercito ha detto a questo riguardo che Khmail programmava attentati suicidi in territorio israeliano.

Sempre stamane, un terzo palestinese è stato ucciso in un conflitto a fuoco con i soldati israeliani nella zona di Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza. La sparatoria è avvenuta verso l'alba alla frontiera tra la piccola enclave e il Sinai egiziano.

Ed è di almeno due morti e cinque feriti il bilancio di un attacco con alcuni razzi contro l'insediamento ebraico di Tanai Gal, il principale della striscia di Gaza. Le vittime sono due operai, un palestinese e un cinese. Tra i feriti ci sono anche dei lavoratori thailandesi. L'attacco è stato rivendicato dalla Jihad islamica ed è stato preceduto da un'altra azione dello stesso genere contro la cittadina israeliana di Sderot, sul confine della Striscia. In questo caso è stata danneggiata una palazzina ma nessuno è rimasto ferito.

E' dunque salito a 4.764 il numero complessivo di coloro che hanno perso la vita dalla fine del settembre 2000, quando dilagò la rivolta chiamata "Intifada di al-Aqsa". Tra le vittime di quasi cinque anni 3.703 i palestinesi, 988 i cittadini d'Israele, una quarantina gli stranieri.
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