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La Repubblica Rassegna Stampa
04.06.2005 un articolo breve e anonimo
ma che rivela da che parte sta il quotidiano dell'ing. de Benedetti

Testata: La Repubblica
Data: 04 giugno 2005
Pagina: 21
Autore: la redazione
Titolo: «Dopo i controlli al cuore Abu mazen cerca un vice»
Un breve e anonimo articolo a pag 21. Ma rivelatore, se mai ce ne fosse bisogno,della linea che REPUBBLICA da sempre ha scelto nei confronti del conflitto mediorientale. Nel pezzo si parla dell'incontro Sharon-Abu Mazen del 21 giugno prossimo a Gerusalemme. Si veda come vengono riportate le posizioni palestinesi, come Abu Mazen venga presentato unicamente in una luce positiva mentre Israele, e Sharon con le sue scelte, siano descritti in modo critico. Persino la storia della capitale è descritta in modo da diminuirne le ragioni.
Si legge il pezzo e si rimane inteneriti verso l'Abu Mazen sofferente di cuore, il quale, poverino, deve vedersela adesso con il duro Sharon, senza avere nemmeno un vice che gli dia una mano.
Chi segue informazione corretta sa con quanta attenzione seguiamo il dopo Arafat, e quanta speranza riponiamo in una controparte palestinese che sappia veramente combattere il terrorismo ed arrivare a quella pace che Arafat aveva sempre osteggiato. Ma il modo di raccontare la cronaca politica di REPUBBLICA è talmente sbilanciato che dovrebbe essere stigmatizzato dai suoi stessi lettori.
Abbiamo scritto cronache politiche, ma avremmo dovuto scrivere Israele tout court. Allegato al giornale di oggi, c'è "REPUBBLICA delle DONNE", il supplemento del sabato. Ebbene, a pag.47, viene demolito anche il kibbutz. Ci mancava. Per REPUBBLICA è una "delusione", un'esperienza da dimenticare per ha avuto la sfortuna di farla.Quando si dice "pregiudizialmente" contro......
(a cura della redazione di IC)

Ecco l'articolo:

Dopo i controlli al cuore Abu Mazen cerca un vice

GERUSALEMME - È pesante il mestiere di presidente dell´Autorità Palestinese. Troppo lavoro, pressioni da ogni parte e non tutti hanno la tempra di uno Yasser Arafat che riusciva a fare a meno del sonno. Così, dopo gli esami cardiologici in Giordania, che hanno rivelato un certo stato di affaticamento, Mahmud Abbas (Abu Mazen) l´uomo che i palestinesi hanno incoronato sul trono di Ramallah, ha fatto sapere che intende nominare un vice cui delegare alcune funzioni. Ma c´è un intoppo: la Costituzione palestinese non prevede la figura del vicepresidente. Bisognerà inventarla di sana pianta.
La notizia delle intenzioni di Abu Mazen, ormai settantenne, con alle spalle un cancro sconfitto, ma con una storia familiare dove non mancano le malattie cardiache (un figlio appena quarantenne morto d´infarto) è giunta mentre l´ufficio del premier israeliano, Ariel Sharon, rendeva noto che l´incontro tra i due leader, fissato per il 21 giugno, avrà luogo a Gerusalemme.
Sarebbe la seconda volta che Abu Mazen e Ariel Sharon s´incontrano a Gerusalemme. Nella primavera del 2003, quando Abu Mazen era primo ministro, nominato controvoglia da Arafat sotto le pressioni congiunte di Usa e Israele, i due si videro nella residenza del primo ministro israeliano. E per Abu Mazen non fu una buona pubblicità. I palestinesi rivendicano come loro capitale la parte araba di Gerusalemme, che gli israeliani hanno conquistato con la guerra del ‘67 e poi annesso con una dichiarazione unilaterale non internazionalmente riconosciuta. Israele considera Gerusalemme la propria capitale «eterna, unica e indivisibile». Nel 2003, per alcuni dirigenti palestinesi Abu Mazen avrebbe fatto meglio a incontrare Sharon in una zona neutra (si parlò del valico di Herez, tra Israele e la striscia di Gaza) astenendosi dal compiere gesti che potevano essere interpretati come un riconoscimento della sovranità israeliana su Gerusalemme. Oggi, Abu Mazen è il presidente dell´Anp e ha un´esigenza vitale: portare avanti il dialogo con Israele e fare ogni sforzo affinché dopo il ritiro da Gaza cominci un vero e proprio negoziato di pace.
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