Il comandante del disimpegno ritratto del nuovo capo di Stato maggiore delle Forze armate israeliane
Testata: Il Foglio Data: 02 giugno 2005 Pagina: 4 Autore: un giornalista Titolo: «Il pioniere dell'IDF»
IL FOGLIO di giovedì 2 giugno 2005 pubblica a pagina 4 un articolo sul nuovo capo di stato maggiore delle Forze Armate israeliane, Dan Halutz. Gerusalemme. Il generale Dan Halutz, 57 anni, da ieri è il nuovo capo di Stato maggiore in Israele. Il ministro della Difesa, Shaul Mofaz, lo aveva già annunciato in febbraio, una settimana dopo la decisione choc di non prolungare il mandato del comandante Moshe "Bughi" Yaalon. La nomina di Halutz ("pioniere" in ebraico) è considerata rivoluzionaria. Per la prima volta nella storia dell’esercito israeliano, sarà una pilota, un ufficiale dell’aeronautica, a guidare i vertici delle Forze armate. La scelta di Halutz rientra nei piani di riforme interne che l’IDF sta perseguendo negli ultimi anni. Il processo prevede la trasformazione delle Forze armate tradizionali, basate su divisioni di truppe corazzate, in un esercito moderno che consegue risultati militari attraverso attacchi di precisione, con l’ausilio di forze congiunte di terra, mare e aria. Il capo di Stato maggiore dell’IDF ha ricoperto fino a oggi tre ruoli: quello di comandante della marina, dell’aeronautica e delle forze di terra. Fino a oggi, però, tutti i capi di Stato maggiore erano stati scelti dalle unità di terra. La nomina di Halutz a "direttore generale" impone pertanto la creazione di una nuova figura di comandante, di grado inferiore al capo di Stato maggiore dell’IDF, che segua nello specifico l’esercito di terra. I membri degli apparati di sicurezza sono rimasti in un primo momento perplessi di fronte alla scelta di Halutz. Ma l’idea è quella di esportare il modello dell’aeronautica, in cui Halutz è stato comandante dal 2000 al 2004, a tutto l’esercito. Chi conosce l’aeronautica israeliana sa che ogni soldato si sente parte di un’unità quasi separata. I piloti del Heil Ha’Avir, la forza area, dicono spesso scherzando che l’aeronautica è un esercito straniero, ma sicuramente amico. Summit tra Abu Mazen e Sharon il 21 giugno Yaalon lascia un esercito forte, che ha saputo affrontare attacchi terroristici da parte dei gruppi armati palestinesi e degli Hezbollah. "Mi fido di lui e sono sicuro della sua grande esperienza. Danny ti auguro molto successo", ha detto Yaalon. In una recente intervista al quotidiano Haaretz, l’ex capo di Stato maggiore ha affermato che il ritiro da Gaza sarà seguito da forti scontri e che probabilmente l’esercito dovrà ritornare nei territori, ma questa volta senza settlements. "Se Fatah continuerà a comportarsi come sta facendo adesso – ha detto Yaalon – Hamas controllerà Gaza". Il 21 giugno, il rais Abu Mazen incontrerà il premier israeliano Ariel Sharon per coordinare il piano di disimpegno. Il nuovo capo di Stato maggiore dovrà dirigere le operazioni militari di terra, aria e mare dell’IDF durante il ritiro da Gaza ad agosto e affrontare le rinnovate minacce di terrorismo provenienti sia dai territori palestinesi sia dagli Hezbollah al confine nord con il Libano (Hassan Nasrallah, leader nel movimento sciita, ha dichiarato sull’emittente al Jazeera di avere più di dodicimila missili pronti a essere lanciati contro lo Stato ebraico). Halutz dovrà anche fare i conti con il bilancio negativo dell’economia israeliana dopo quattro anni d’Intifada. E’ un tipo tosto: durante una conferenza stampa, alla domanda provocatoria "come ti senti quando lanci una bomba dall’aereo", aveva risposto infastidito: "Sento un leggero colpo all’ala del velivolo". Ma poi, in una successiva intervista ha detto di essersi pentito per l’affermazione fatta. Ieri, dei graffiti contro Halutz sono comparsi nel quartiere di Tel Aviv, dove risiede il neocapo dell’IDF. "Halutz, hai del sangue sulle tue ali", "Hai dormito bene stanotte?", era scritto su un muro. Nel luglio del 2002, sotto il suo comando un aereo aveva fatto cadere una bomba sull’edificio dove viveva Salah Shehadeh, ex leader di Hamas, uccidendo oltre al capo del gruppo armato anche 15 civili. I giornali riportarono che Halutz aveva detto di aver dormito bene quella notte. Il neocapo di Stato maggiore sta ancora scontando quella gaffe. Halutz non conosce ancora il linguaggio della politica, che però dovrà imparare presto. Membri della sinistra israeliana hanno protestato per la sua nuova nomina. "Come ho avuto completa fiducia di Bughi, ho fiducia anche di Dan", ha risposto il premier Sharon. Halutz invece ha spiegato di essere fiducioso: crede di poter portare a termine il proprio mandato "con sensibilità e determinazione", qualità necessarie per affrontare il piano di ritiro. "L’IDF rimarrà un esercito per la gente", ha detto. Lui, diciottesimo capo di Stato maggiore, è definito da tutti un "pioniere", come il cognome che si è scelto, e può passare alla storia come "il comandante del disimpegno". Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.