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ANSA Rassegna Stampa
16.05.2005 Morto Arafat, crolla il consenso dei palestinesi al terrorismo
i risultati di un sondaggio nei Territori

Testata: ANSA
Data: 16 maggio 2005
Pagina: 1
Autore: Francesco Cerri
Titolo: «MO:a 6 mesi morte Arafat , palestinesi per fine violenze»
Un lancio ANSA: il crollo del consenso al terrorismo dopo la morte di Yasser Arafat la dice lunga, ci pare, sul sostegno del raìs alla violenza, sul suo incitamento all'odio e sul suo effettivo potere di influenza.

Ecco il testo:

(ANSA) - GERUSALEMME, 14 MAG - A sei mesi dall'uscita di
scena di Yasser Arafat, morto in un ospedale parigino nella
notte dell' 11 novembre scorso, un sondaggio conferma il netto
cambiamento intervenuto in Palestina da allora sotto la guida
del successore del 'rais', il moderato Mahmud Abbas (Abu Mazen).
Dopo i quattro anni di intifada, violenza e sangue che hanno
caratterizzato la fine dell' 'era Arafat', la maggioranza dei
palestinesi sembra oggi decisa ad allontanarsi dalla guerra e a
cercare di dare al paese una prospettiva di pace.
Stando al sondaggio curato dal Jerusalem Media and
Communication Center (Jmcc) palestinese, una larga maggioranza
(il 65,2%) di abitanti dei Territori e' a favore del
mantenimento della fragile tregua informale in corso da tre mesi
con Israele. Il 57,2% dei palestinesi e' inoltre contrario ora
agli attacchi contro Israele, ritenuti contrari agli
''interessi nazionali palestinesi''.
Sotto la presidenza di Abu Mazen, e grazie alla 'calma' con
Israele, continua a crescere l'ottimismo fra i palestinesi, dopo
gli ultimi anni bui: il 61% si dichiara ottimista circa il
futuro, un dato all'opposto di quello di un anno fa.
C'e' una inversione di tendenza anche sul giudizio sul piano
di ritiro da Gaza del premier israeliano Ariel Sharon, che sara'
attuato in agosto: il 52,8% dei palestinesi lo considera oggi
una mossa che puo' contribuire alla pace. I pareri erano a
maggioranza negativi 9 mesi fa.
Convince la strategia dei piccoli passi di Abu Mazen, che e'
riuscito a imporre con il dialogo uno stop alla violenza senza
per ora procedere al disarmo forzoso dei gruppi armati, e che ha
riavviato il dialogo con Israele evitando il rischio di una
guerra civile palestinese.
Solo il 38,5% dei palestinesi e' per ora favorevole all'uso
della forza da parte dell'Anp per disarmare i gruppi armati, il
54,6% e' contrario. Il sondaggio Jmcc (effettuato dal 2 al 7
maggio presso un camione di 1200 palestinesi, con un margine di
errore del 3%) conferma un buon livello di soddisfazione verso
il successore di Arafat, eletto in gennaio, sul cui lavoro da
allora da' una valutazione a diversi gradi positiva il 76% dei
palestinesi.
Abu Mazen ottiene
anche il livello di fiducia personale piu' alto (24,8%) fra i
politici palestinesi, davanti al segretario di Al Fatah in
Cisgiordania Marwan Barghuti (5,7%), detenuto in Israele, e al
dirigente di hamas Mahmud Zahar (5,4%).
Il partito del presidente, Al Fatah, rimane il piu' influente
nel paese sebbene in calo costante. Ha ancora l'appoggio del 36%
dei palestinesi, mentre il movimento islamico Hamas si attesta
sul 20% stando al sondaggio. Su questo punto tuttavia i
risultati sono da prendere con precauzione, in quanto
tradizionalmente i simpatizzanti islamici non sempre dichiarano
le loro preferenze agli intervistatori. Le elezioni
amministrative parziali delle ultime settimane hanno confermato
la crescita costante di Hamas, che secondo diversi analisti puo'
impensierire Al Fatah alle prossime politiche, previste per il
17 luglio, ma che potrebbero essere rinviate
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