Un' interrogazione parlamentare di Marco Pannella ed Emma Bonino sui diritti umani violati nell'Anp e l'evasiva risposta della Commisione europea
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «Un' interrogazione parlamentare di Marco Pannella ed Emma Bonino sui diritti umani violati nell'Anp»
Pubblichiamo il testo di un'interrogazione alla Commissione Europea sulla pena di morte nei territori controllati dall'Anp, a firma Emma Bonino e Marco Pannella, con la risposta della Commissione Europea. INTERROGAZIONE SCRITTA E-1081/05 di Marco Pannella (ALDE) e Emma Bonino (ALDE) alla Commissione
Oggetto: Reintroduzione della pena di morte da parte di Mahmoud Abbas, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP)
Premesso che:
il Jerusalem Post del 16 febbraio 2005 ha reso noto che il Presidente dell'ANP, Mahmoud Abbas, avrebbe autorizzato l'esecuzione di tre cittadini palestinesi la cui identità non è stata resa nota, rei di aver aiutato Israele a compiere "assassinii mirati" di attivisti palestinesi nella Striscia, come dichiarato da Sakher Bsaisso, alto rappresentante di Fatah e Governatore dell'Autorità nel Nord della Striscia di Gaza;
secondo lo stesso giornale Mahmoud Abbas, dopo la sua elezione, avrebbe approvato decine di sentenze capitali anche nei confronti di palestinesi ritenuti colpevoli di omicidi di criminalità comune;
il 25 febbraio 2005, il muftì di Gerusalemme, Sheikh Ikrima Sabri, ha confermato all'agenzia Reuters che sono 16 i condannati a morte sulla cui sorte è stato chiamato da Mahmoud Abbas a pronunciarsi;
il 3 marzo 2005, il muftì ha confermato alla BBC di avere approvato le condanne a morte di cinque prigionieri, le cui esecuzioni potrebbero essere effettuate entro la fine di marzo perchè "rimandare gli ordini di esecuzione incoraggerebbe il fenomeno delle vendette private all'interno della comunità palestinese";
in base alla Legge di Procedura Penale dell'ANP, dopo il parere favorevole da parte del muftì e la ratifica della sentenza da parte del Presidente dell'Autorità, non esiste più nessun ostacolo all'esecuzione anche se funzionari dell'ANP hanno precisato che nessuna decisione finale è stata ancora presa sulla riapplicazione della pena di morte e che nessuna esecuzione è imminente;
da quando l'ANP è stata istituita nel 1994 sono stati giustiziati sei palestinesi, tra cui due nel 2001 per aver "collaborato" con Israele; le ultime esecuzioni avvenute nel 2002 riguardavano tre persone accusate di omicidio, ma successivamente l'ANP, su pressione anche dell'UE, ha sospeso la pratica della pena di morte. Si chiede alla Commissione quanto segue:
è a conoscenza dei fatti descritti, ovvero come valuta la decisione del Presidente dell'ANP di ripristinare la pena di morte che, alla fine, era stata sospesa dallo stesso Arafat e quali iniziative intende prendere affinché siano sospese le esecuzioni già autorizzate?
non ritiene che sottoporre al parere di una autorità religiosa una decisione che spetta al potere civile costituisca una violazione dei principi dello stato di diritto?
intende condizionare gli aiuti europei all'ANP al rispetto dei diritti umani fondamentali dei palestinesi?
E-1081/05IT Risposta data dalla sig.ra Ferrero-Waldner a nome della Commissione (4.5.2005)
La Commissione è al corrente di quanto riportato dal Jerusalem Post e da altre fonti in merito alla pena di morte in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. La Commissione, di concerto con la presidenza dell'Unione europea, ha sollevato la questione con l'Autorità palestinese dichiarandosi estremamente preoccupata dalla prospettiva di una ripresa delle esecuzioni e invitando l'Autorità a non ratificare e a non eseguire nessuna condanna a morte. Si è fatto inoltre riferimento alle norme minime stabilite dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.
Per quanto riguarda il ruolo della religione nel contesto palestinese, la Commissione fa notare che l'Autorità palestinese sta elaborando un progetto di costituzione dopo aver consultato le organizzazioni della società civile e la popolazione sulla necessità di garantire un equilibrio tra il ruolo della religione e i principi costituzionali di uno Stato palestinese democratico e indipendente in conformità della tabella di marcia del Quartetto.
Nell'ambito della politica europea di prossimità, l'Unione europea ha firmato di recente con l'Autorità palestinese un piano d'azione comune contenente un capitolo specifico sui diritti umani e sulle libertà fondamentali. Il programma di assistenza finanziaria della Commissione è soggetto a determinate condizioni connesse alla promozione del buon governo all'interno dell'Autorità palestinese. Nell'ambito dell'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani (EIDHR), la Commissione ha pubblicato di recente un invito a presentare proposte, destinato alle organizzazioni della società civile, riguardante misure di sensibilizzazione in favore dell'abolizione della pena di morte. La Commissione continuerà ad impegnarsi per far rispettare i diritti e le libertà civiche fondamentali.