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La Repubblica Rassegna Stampa
22.04.2005 Minacce di morte per l'invito a un diplomatico israeliano, sospeso corso universitario
accade a Torino

Testata: La Repubblica
Data: 22 aprile 2005
Pagina: 5
Autore: Davide Banfo
Titolo: «"Non posso rischiare la vita" La Santus sospende il corso»
A pagina 5 delle pagine locali di Torino LA REPUBBLICA di venerdì 22 aprile 2005 pubblica un articolo sulla sospensione del corso di Geografia culturale tenuto all'Università di torino dalla professoressa Daniela Santus, minacciata per aver invitatto a tenere una lezione un diplomatico israeliano.

Ecco l'articolo:

"Il corso di geografia viene al momento sospeso". Daniela Santus, docente di geografia culturale a Palazzo Nuovo, che mercoledì mattina è stata contestata da un gruppo di studenti del Collettivo autonomo che non erano stati "ammessi" a una lezione con il diplomatico israeliano Elazar Cohen, ha scritto ieri una lettera al rettore Pelizzetti e al preside della sua facoltà, Liborio Termine, denunciando la gravità dell´accaduto e le minacce ricevute: ritenendosi in pericolo, terminerà le lezioni in anticipo pur mettendosi a disposizione degli studenti ma "a gruppetti di tre/quattro persone nel mio studio: non posso permettermi di rischiare la mia vita in aula". Non si trattava di un evento particolare, aggiunge la professoressa – accusata dagli studenti di essere ‘di parte´ e di non aver loro permesso l´ingresso nelle aule universitarie – ma di un approfondimento accademico, con l´intervento di un esperto. "Credo sia mio dovere garantire la sicurezza dei miei allievi, nonché il diritto di parola ai miei ospiti – scrive al rettore (purtroppo assente da due giorni da Torino) - gli agenti hanno personalmente riconosciuto la maggior parte degli attivisti dei centri sociali torinesi e non hanno permesso loro l´ingresso in aula. In altri casi hanno chiesto e ricevuto la mia collaborazione nell´individuare, tra i partecipanti, giovani che non facessero parte del mio corso universitario". Ma tutti hanno diritto ad assistere a una qualsivoglia lezione universitaria, ribattono gli studenti, e "cercavamo solo un contraddittorio civile".
Netta la replica della Santus: "Mi pare pura follia che questi gruppi possano decidere della didattica di un docente – ribatte la docente nella lettera - e pura follia che sostengano che erano alla ricerca di un contraddittorio: a lezione non si viene armati di razzi". E ancora: "Mi sembra spaventoso che, in vista di reali possibilità di pace tra israeliani e palestinesi, negli atenei italiani vi siano invece gruppuscoli che continuano a cercare di fomentare la guerriglia e l´odio, che si voglia negare il diritto di parola a diplomatici in quanto israeliani (o in quanto ebrei?), che si intervenga in merito all´autonomia della didattica di una docente". Gli studenti dei collettivi, d´altro lato, hanno smentito ieri in una nota stampa "le vergognose menzogne contenute nelle dichiarazioni di Daniela Santus. Nessuno ha pronunciato la frase "gli ebrei non devono vivere". Il nostro collettivo non è antisemita e si è sempre caratterizzato per le sue attività antifasciste, come ognuno può verificare senza difficoltà. Il 15 aprile abbiamo partecipato, insieme ai partigiani dell´Anpi, ad una fiaccolata commemorativa che si è conclusa presso il Sacrario del Martinetto, luogo simbolo della Resistenza torinese; nello stesso luogo saremo nuovamente nel pomeriggio del 25 aprile". Oggi alle 14.30, il rettorato apre le porte agli studenti di tre differenti Università di Gaza per un incontro intitolato "Studenti per la pace in Israele e Palestina".
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