Per Sergio Romano la critica dell'infibulazione è come l'antisemitismo, le leggi contro il razzismo come il terrorismo islamico l'equiparazione sul primo quotidiano italiano
Testata:Corriere della Sera Autore: Sergio Romano Titolo: «Il film condannato»
Pubblichiamo, dal CORRIERE DELLA SERA di mercoledì 13 aprile 2005, la lettera di un lettore a Sergio Romano e la risposta del titolare della rubrica delle lettere del primo quotidiano italiano.
Il quale equipara la critica all'infibulazione e al fondamentalismo islamico a un falso antisemita e al manifesto politico del nazismo, la censura imposta dal terrore islamista alle leggi contro la diffusione dell'odio raziale.
Ecco il testo: Caro Romano, tutte le persone civili dovrebbero onorare la memoria di Theo Van Gogh, barbaramente ucciso da criminali nemici delle più elementari libertà e diritti riconosciuti a uomini e donne nel mondo Occidentale. La decisione di non proiettare il film è solo in parte giustificabile da ragioni di sicurezza e si deve anche al malinteso "politicamente corretto" tipico di certa cultura europea secondo cui l'infibulazione, l'oppressione e la negazione dei diritti delle donne da parte dell¹Islam sarebbe solo una "differenza culturale" da rispettare. Angelo Ventura , angeloventura@iol.it
Può darsi che lei abbia ragione. Anche a me piacerebbe che le opere dell¹ingegno circolassero sempre liberamente. Ma né io né lei abbiamo visto il film e possiamo giudicare dell¹impatto che avrebbe sull¹opinione pubblica musulmana, anche moderata. Le ricordo poi che vi sono in Europa Paesi liberaldemocratici che proibiscono la pubblicazione di testi, come "I protocolli dei savi di Sion" e "Mein Kampf", perché considerati razzisti o tali da suscitare ostilità verso altri gruppi etnici e pericolosi per l¹ordine pubblico. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.