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Europa Rassegna Stampa
13.04.2005 Israele parla di pace: è bene screditare le sue parole
un trafiletto scorretto sull'incontro tra Shalom e Mubarak

Testata: Europa
Data: 13 aprile 2005
Pagina: 3
Autore: un giornalista
Titolo: «Il ministro israeliano una "road map" per promuovere le relazioni rabo-israeliane»
In un breve trafiletto sulle proposte diplomatiche del ministro degli Esteri israeliano Silvan Shalom al Cairo, EUROPA di mercoledì 13 aprile 2005 inserisce un passaggio sull'uccisione di tre ragazzi palestinesi (coinvolti nel traffico d'armi secondo l'esercito israeliano) a Gaza sabato scorso e di quella che definisce per due volte la "risposta palestinese".
La definizione data dal ministro israeliano dei lanci di razzi e tiri di mortaio palestinesi: «una flagrante violazione delcessate il fuoco» è così screditata.
La prima violazione, suggerisce il quotidiano della Margherita è stata quella israeliana.
Nessun cenno, ovviamente, alle spiegazioni israeliane dell'episodio di Gaza.

Ecco il pezzo:

Il ministro degli esteri israeliano, Silvan Shalom, ha
incontrato ieri al Cairo il presidente egiziano Hosni Mubarak
per discutere dei preparativi per il ritiro delle truppe
israeliane dalla Striscia di Gaza e delle recenti tensioni con
l’Autorità palestinese. L’agenzia di stampa egiziana Mena ha
riferito anche che, in discussione, ci sono anche le
«provocazioni degli estremisti ebraici sulla questione della
moschea di al Aqsa» (spianata delle Moschee di Gerusalemme). L’uccisione sabato scorso di tre adolescenti
palestinesi a Gaza ha scatenato la reazione delle formazioni
armate palestinesi con il lancio di razzi e colpi di mortaio
contro gli insediamenti ebraici nella Striscia. Shalom ha
definito la risposta palestinese «una flagrante violazione del
cessate il fuoco» raggiunto in febbraio al Cairo tra il
presidente palestinese Abu Mazen e le fazioni armate. «È
molto importante – ha detto Shalom al termine dei colloqui – che togliamo il destino del processo di pace dalle mani dei
terroristi per rimetterlo invece in quelle dei moderati.
Dobbiamo lavorare per rimuovere il pericolo rappresentato
dai terroristi e promuovere la pace. Doppiamo contribuire a
garantire che siano i moderati palestinesi e non i terroristi a
stabilire l’agenda» del processo di pace. Shalom ha anche
proposto una «nuova road map per promuovere le relazioni
tra gli Arabi e Israele».
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