Le Brigate al-Aqsa "protestano" con raffiche di mitra contro la Muqata e contro esercizi commerciali il quotidiano comunista assolve il terrorismo anche quando colpisce i palestinesi
Testata: Il Manifesto Data: 01 aprile 2005 Pagina: 7 Autore: la redazione Titolo: «Scontri e proteste contro Abu Mazen»
IL MANIFESTO di venerdì 1 aprile 2005 dedica un breve trafiletto alle violenze di mercoledì 30 marzo a Ramallah ( ad opera di membri delle Brigate al-Aqsa che hanno sparto contro la Muqata e contro diversi locali pubblici) e Tulkarem, che diventano una "protesta" o una "manifestazione". Ecco il testo:
Mercoledì notte il presidente palestinese, Abu Mazen, ha convocato consultazioni di sicurezza e ha ordinato misure cautelative straordinarie (secondo la stampa israeliana ha minacciato anche di dimettersi) dopo che a Ramallah gruppi di miliziani avevano aperto il fuoco in un centro coomerciale e manifestato contro l'Autorità nazionale nella zona della Muqata. all'origine della protesta delle Brigate al Aqsa vi sarebbe la decisione di Abu Mazen di sgomberare i loro militanti che ancora si trovano nella Muqata. abu mazen sta trovando forti resitenze al suo progetto di riorganizzazione dei servizi di sicurezza. Anche a Tulkarem una folla infuriata ha dato fuoco ieri mattina alle tende dove è accampata un'unità di agenti dell'Anp. fonti locali riferiscono che quest'episodio sarebbe la conseguenza di quanto accaduto la notte precedente, quando agenti avavano sparato contro passeggeri di un automobile che aveva forzato un posto di blocco ferendo tre palestinesi. Anche a Tulkarem la "folla infuriata" includeva secondo Francesca Fraccaroli di AVVENIRE ("Tensione nell'Anp, Abu Mazen: "Arrestate i ribelli" ", "militanti", cioè terroristi.
Sempre la Fraccaroli riporta questo giudizio di un politologo sulle violenze contro il governo e contro civili palestinesi ad opera dei teroristi: Esiste una vera e propria mafia che non ha alcun interesse a disarmare le milizie e a mettere fine al caos poichè grazie ad esso si consolida e e realizza i propri affari sotto banco Il solito propagandista sionista? No, si tratta di Ali Jirbawi dell'Università Bir Zeit, fucina del nazionalismo palestinese. Anche le opinioni come la sua sono scomode per la linea del quotidiano comunista?
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