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Avvenire Rassegna Stampa
24.03.2005 Israele: maggioranza a rischio per la legge finanziaria e il ritiro da Gaza
la cronaca di Graziano Motta

Testata: Avvenire
Data: 24 marzo 2005
Pagina: 4
Autore: Graziano Motta
Titolo: «Visita storica di Putin, ma Sharon è in crisi»
AVVENIRE di giovedì 24 marzo 2005 pubblica una cronaca di Graziano Motta sulla situazione politica in Israele, un mese prima della visità del presidente russo Vladimir Putin.
Ecco il testo:

Sulla scena politico-diplomatica di Israele si delinea un evento senza precedenti, la prima visita di un presidente russo - Vladimir Putin sarà a Gerusalemme il 27 e il 28 aprile - con inevitabili riflessi sugli sviluppi del processo di pace con i palestinesi (che egli sostiene anche nell'ambito del Quartetto per il Medio Oriente) in un momento delicato per l'applicazione del piano Sharon sul ritiro di soldati e coloni da Gaza e da alcuni insediamenti della Cisgiordania.
Piano che, previsto per luglio, è in balia degli eventi parlamentari di questi giorni, perché se la legge finanziaria non dovesse essere approvata la settimana ventura, come sembra, non avendo il governo una maggioranza ed essendo diviso al suo interno, saranno indette nuove elezioni politiche. Che si giocherebbero proprio sulla sorte di Sharon, a cui hanno già voltato le spalle per il suo piano di ritiro unilaterale da Gaza non solo i partiti nazionalisti e confessionali, ma anche gran parte dei deputati del suo stesso partito.
Ieri l'altro, parlando loro, egli ha ammesso che «esistono ormai due gruppi parlamentari distinti» e che in caso di nuove elezioni «si consumerà la nostra scissione». E se nelle commissioni parlamentari le due correnti si sono affrontate ad armi pari (quella avversa a Sharon ha votato a malincuore per l'approvazione della legge finanziaria, quella che lo sostiene a favore della ostica legge che istituirà un referendum sul ritiro da Gaza) nessun compromesso è stato possibile configurare sul voto del bilancio in seduta plenaria.
Ieri per due ore Sharon ha tentato, invano, di convincere 13 deputati a non disarcionarlo. Né prima ha trovato aiuto fra vari partiti, anche fra quelli della minoranza araba ostili per ragioni di principio o di convenienza alla legge finanziaria. Sicché la prospettiva di uno scioglimento anticipato della legislatura, con tutte le conseguenze sul processo di pace sembra vicina.
Israele intanto ha cominciato a vivere la festa religiosa di Purim e le sue manifestazioni esterne (tutti i centri abitati invasi da sfilate di bambini in maschera) rievocative dello scampato sterminio degli ebrei durante l'esilio di Babilonia. Per precauzione fino a domenica sono stati "sigillati" i valichi con i Territori palestinesi e rafforzate all'interno le misure di sicurezza.
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