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Il Manifesto Rassegna Stampa
18.03.2005 Finanziamenti ai terroristi? Il problema non è grave
assicura il quotidiano comunista

Testata: Il Manifesto
Data: 18 marzo 2005
Pagina: 10
Autore: un giornalista
Titolo: «L'Ue: i nostri soldi non finanziarono i terroristi»
IL MANIFESTO di venerdì 18 marzo 2005 pubblica un trafiletto sulla conclusione dell'inchiesta sui fondi Ue all'Anp.
Anzitutto occorre segnalare che il quotidiano comunista non menziona due circostanziate critiche dell'Olaf, l'organismo che che ha pubblicato il rapporto, alla gestione finanziaria dell'Anp: l'aver pagato salari a individui riconosciuti colpevoli di terrorismo e l'aver versato ingenti somme di denaro alle famiglie dei terroristi sucidi. Due forme evidenti di sostegno al terrorismo.
Se, d'altro canto, la commisione ha dichiarato di non poter escludere che i contributi europei all'Anp siano stati usati in modo diverso da quanto stabilito, è chiaro che non ha potuto nemmeno escludere che tra questi usi "impropri" ci fossero queste o altre forme di finanziamento al terrore.

Da segnalare è poi la frase che chiude l'articolo "Il problema forse più grave è invece che i fondi europei sono serviti per costruire opere che spesso l'esercito israeliano ha distrutto".
I finanziamenti al terrore, invece, non sono un problema grave, per il quotidiano comunista.

Ecco l'articolo:

I soldi della Ue non sono finiti in mano alle organizzazioni terroristiche palestinesi. Questa è la conclusione dell'indagine aperta il 6 febbraio 2003 e chiusa ieri dall'Olaf, l'Ufficio antifrode dell'Unione europea. Secondo l'Olaf «non c'è la possibilità di trovare degli elementi di prova sufficienti per permettere di concludere che attacchi terroristici o delle attività illegali sono state finanziate tramite i fondi accordati dalla Commissione europea all'Autorità palestinese». Tra il novembre 2000 ed il febbraio 2005 la Commissione ha versato 391,3 milioni di euro all'Anp. Quella dell'Olaf non è però un'assoluzione piena visto che «indicazioni coerenti confortano l'ipotesi secondo cui non si può escludere che certi beni dell'Anp possano essere stati utilizzati da certi individui per altri fini diversi da quelli previsti». Dubbi ancora vivi anche per un conto in Tunisia di cui «non è chiara l'origine né il titolare». Pure con queste ombre, si chiude un'inchiesta che ha sollevato grosse polemiche in Europa. La macchia di una possibile deviazione dei fondi verso organizzazioni terroristiche (Hamas e le brigate Ezzedin Al Qassam) è stato infatti utilizzata per porre in dubbio il sostegno comunitario all'Anp. Il problema forse più grave è invece che i fondi europei sono serviti per costruire opere che spesso l'esercito israeliano ha distrutto.
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