La ripresa dell'economia israeliana offre nuove opportunità alla diplomazia e anche al commercio con il nostro Paese: un intervento di Ehud Gol ambasciatore d'Israele in Italia
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 17 marzo 2005 Pagina: 9 Autore: Ehud Gol Titolo: «Ora Israele scommette sulla pace economica»
IL SOLE 24 ORE di venerdì 17 marzo 2005 pubblica un articolo di Ehud Gol, Ambasciatore d'Israele in Italia. Al centro del testo lo sviluppo economico di Israele e le prospettive di cooperazione economica in Medio Oriente bilaterali tra Israele e Italia.
Ecco il pezzo: Negli ultimi quattro anni, dallo scoppio della seconda Intifada ma anche nel contesto di una crisi economica mondiale, l’economia israeliana ha incontrato numerose difficoltà. Il 2004 però ha segnato una ripresa e una crescita significativa, mentre l’anno 2005 è iniziato sotto i migliori auspici e grandi speranze grazie a una nuova finestra di opportunità. Tutto ciò schiude nuovi orizzonti per il mondo economico in generale e per il bussines italiano in particolare. Gli indicatori dimostreranno chiaramente che Israele è uscita nel 2005 dalla crisi economica che l’aveva colpita dall’inizio della recessione mondiale nel 2000. Dopo tre anni di stagnazione, il Pil recupera nel 2004, raggiungendo un tasso competitivo pari a 4, 2%. Questo dato significativo è dovuto essenzialmente a una ripresa della produzione industriale e dell’export dovuti per il 46,3% a industrie ad alta tecnologia. Altrettanto degno di attenzione è l’aumento del flusso turistico, pari a +57, 6% nel 2004 rispetto al 2002. Il tasso di disoccupazione si presenta stabile al 10% mentre il tasso di inflazione si è ridotto fino all’1, 2%. Il 2004 è stato anche caratterizzato dall’evoluzione positiva delle relazioni economiche tra Italia e Israele: si sono ampliate su diversi fronti e si sono anche approfondite cogliendo i vantaggi competitivi di ciascuno dei due paesi. Nel periodo 2004-05 vi sono state diverse delegazioni di imprenditori e istituzioni di entrambi i paesi. I percorsi dei rapporti bilaterali includono l’industria, l’agricoltura, la sanità, l’ambiente e l’energia, l’Ict (Information and communications technology), la ricerca e sviluppo, gli investimenti e la finanza. I benefici derivanti risultano nelle rilevazioni del commercio estero. L’export dall’Italia verso Israele è aumentato del 12% nel 2004 pari quasi 1, 6 miliardi di dollari, mentre l’import da Israele è aumentato dell’8%, raggiungendo 831 milioni di dollari. Le elezioni democratiche nell’Autorità nazionale palestinese hanno visto la nomina visto la nomina di Mahmud Abbas a presidente, con una visione più pragmatica e la reale volontà di raggiungere delle intese con Israele. Il vertice di Sharm el- Sheik, tenutosi a inizio febbraio su iniziativa del presidente egiziano Hosni Mubarak, con l’incontro tra il primo ministro israeliano Sharon e il presidente dell’Anp ha segnato una rinascita di speranza per la regione. Un’ulteriore espressione di questo nuovo spirito positivo è stato il ritorno dell’ambasciatore giordano in Israele, dopo un’assenza di quattro anni, mentre quello egiziano arriverà nei prossimi giorni. Riteniamo che assieme a un miglioramento delle relazioni politiche inizierà anche un’accelerazione nel complesso dei rapporti economici tra Israele e l’Anp, parallelamente a un aumento dell’attività economica con Giordania e Egitto. Quest’apertura sarà un segnale anche per i paesi del Maghreb e del Golfo Persico che tuttora non hanno relazioni diplomatiche con Israele, per un avvio di relazioni commerciali. L’insediamento di nuove opportunità produttive e commerciali, in presenza di condizioni politiche ad esso funzionali, imprime una forte spinta alla crescita dei sistemi multilaterali, dando luogo a una vera e propria iniezione di sviluppo economico e di cultura della diplomazia nei territori interessati. Anche le relazioni politiche tra Italia e Israele si trovano, negli ultimi anni, in una fase di grande slancio e questa vicinanza ha anche ripercussioni positive sull’incremento dei rapporti economici tra i due paesi. Israele guarda all’Italia come a un partner d’onore per decollare in Europa come anche per costruire ponti per la cooperazione nell’area mediterranea. Sulla base di questi miglioramenti della situazione nella nostra regione, oggi possiamo decisamente aspirare a un commercio tra i due paesi del valore di 3 miliardi di dollari entro la fine del 2006. Invitiamo i lettori di Informazione Correta a scrivere alla redazione de La Domenica del Sole 24 Ore per esprimere la propria opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail pronta per essere compilata e spedita.