Criticare Israele non è antisemitismo, demonizzarlo sì una distinzione trascurata da Ugo Tramballi
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 14 marzo 2005 Pagina: 34 Autore: Ugo Tramballi Titolo: «Se il mistero ebraico diventa una prigione»
Il supplemento culturale del Sole 24 Ore, domenica 14 marzo pubblica una recensione di Ugo Tramaballi al libro di Jean Daniel "La prigione ebraica" (Baldini Castoldi Dalai, Milano 2004). Senza entrare in questa sede nel merito delle tesi del libro di Daniel segnaliamo questa frase della recensione: "Antisemita" è l'accusa che troppo spesso in questi anni difficili viene usata per zittire chi non è d'accordo con Israele: anche chi scrive ne sa qualcosa. In realtà nessuno ha mai identificato l'antisemitismo con la critica alle politiche dei governi israeliani.
Piuttosto, con la negazione del diritto all'esistenza di Israele, con la demonizzazione, fondata sulla menzogna, di uno Stato costretto a difendersi dal terrorismo, con il doppio standard morale che condanna l'autodifesa delle vittime, ma non gli aggressori, con l'indulgenza verso la propaganda di odio diffusa nel mondo arabo.
Invece di rispondere a queste argomentazioni, risulta però più conveniente inventare avversari di comodo, inesistenti fanatici convinti che qualsiasi critica a un governo israeliano sia una manifestazione di antisemitismo.
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