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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
11.03.2005 A Bologna l'ostilità contro il dialogo tra israeliani e palestinesi
la denuncia di Riccardo Pacifici

Testata: Corriere della Sera
Data: 11 marzo 2005
Pagina: 12
Autore: Paolo Salom
Titolo: «Salta a Bologna il dialogo arabi-ebrei»
Il CORRIERE DELLA SERA di venerdì 11 marzo 2005 pubblica un articolo di Paolo Salom sull'episodio di intolleranza verificatosi all'Università di Bologna, di cui Informazione Corretta aveva riferito giovedì 10 marzo (vedi: "Tappare le bocche di ebrei e arabi che vogliono la pace")

Ecco l'articolo:

« Alla fine a prevalere è la paura. Dopo Pisa e Firenze, quanto è accaduto testimonia il clima di " terrorismo psicologico" che si diffonde negli atenei italiani.
Dove poche decine di persone possono intimidirne migliaia e dove, alla fine, è la libertà stessa di parola che perde la sua ragion d'essere: il dialogo » . Riccardo Pacifici, vicepresidente e portavoce della Comunità ebraica di Roma, è più sconfortato che adirato nel denunciare l'ennesimo episodio di « confronto negato » su uno dei temi più scottanti del momento: la possibile, pacifica intesa tra israeliani e palestinesi. A essere cancellato, un incontro testimonianza tra l'israeliana Angelica Calò e la palestinese Samar Sakkar all'Università di Bologna previsto per mercoledì 9 marzo, presente anche Sobhi Sakul, un cristiano maronita di Gerusalemme Est. Tema: « Sotto lo stesso cielo, l'impossibile convivenza? » .
Pacifici cita Pisa e Firenze non a caso: l'aggressione al consigliere d'Ambasciata di Israele Shay Cohen, cui fu impedito di parlare il 14 ottobre scorso alla Facoltà di scienze politiche di Pisa, e l'analogo episodio all'Università di Firenze, dove il 22 febbraio l'ambasciatore di Gerusalemme Ehud Gol fu accolto da fischi e insulti ( ma portò a termine il suo intervento dopo lo sgombero forzato dei contestatori), sono la chiave esplicita per capire quanto avvenuto. « Meglio dire — precisa il portavoce — quanto purtroppo non avvenuto » a Bologna. Un comitato studentesco, saputo che Angelica e Samar sarebbero state in « tournée » in Italia nei primi giorni di marzo, aveva proposto alle due giovani — note in Israele per il loro impegno a favore della pace e della convivenza dei due popoli — di fare tappa anche a Bologna. « Il tema dell'incontro — era scritto tra l'altro nell'invito — è incentrato sul tema della convivenza tra arabi ed ebrei in Israele, non tanto da un punto di vista politico. Quello che più ci interessa sono gli aspetti quotidiani di questa convivenza » . Poi, l' 8 marzo, ovvero un giorno prima dell'evento, la doccia fredda. « Purtroppo — è scritto in un nuovo messaggio — ti devo dire che abbiamo dovuto annullare l'incontro a Bologna perché, dopo la forte contestazione avuta dall'ambasciatore israeliano all'università di Firenze, ci è stato consigliato di annullare l'incontro, vista anche la situazione nella nostra facoltà » . Insomma, prima ancora di affrontarle, meglio non rischiare contestazioni: « Anche se il nostro non voleva essere un incontro politico, c'era il forte rischio che potesse essere visto in questo modo » .
Inutile dire che sia Angelica sia Samar hanno reagito con dispiacere alla notizia.
« E' molto grave — commenta Angelica — . Mi è stato detto che l'incontro è saltato per motivi di " prudenza". Insomma, ecco l'effetto delle contestazioni violente: così si chiudono le bocche e la possibilità di capire. Mi viene il sospetto che qualcuno non voglia la pace » . Più diplomatica Samar, palestinese di religione cristiana: « Non mi occupo di politica. Io guardo solo ai fatti. Se Dio chiude una porta, ne apre altre cento.
L'importante è credere in un futuro migliore » .
Angelica Calò vive nel kibbutz Sasa. Da anni è in prima fila nel ricercare le strade per una possibile convivenza tra israeliani e palestinesi. Sua l'idea di mettere su una compagnia teatrale mista ( « Si chiama Il teatro dell'Arcobaleno » ) con attori delle tre religioni. Samar attraversa quotidianamente il Muro per recarsi a Betanya, a pochi chilometri da Gerusalemme, per occuparsi del suo asilo dove ogni giorno arrivano decine di bimbi palestinesi musulmani. E dove ha aperto un panificio. Angelica e Samar, amiche da anni, sono diventate le testimoni viventi della possibile convivenza. Solo ieri hanno parlato di fronte a studenti e semplici curiosi a Salsomaggiore Terme, Piacenza e Fidenza. « Ed è andata benissimo — dice Angelica — sono stati incontri stupendi » .
« Peccato — insiste — per gli studenti di Bologna che imparano a tacere davanti ai prepotenti » . A questo proposito, è Riccardo Pacifici che lancia un appello « a cominciare dal sindaco di Bologna, perché le autorità diano una risposta forte e decisa ai violenti, invitando Angelica e Samar a parlare nell'aula del Consiglio comunale » .
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

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