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Avvenire Rassegna Stampa
11.03.2005 Vertice tra Mubarak e Mofaz a Sharm el-Sheik
una cronaca di Graziano Motta

Testata: Avvenire
Data: 11 marzo 2005
Pagina: 14
Autore: Graziano Motta
Titolo: «Abu Mazen: "Vicina la tregua con le fazioni"»
AVVENIRE di venerdì 11 marzo 2005 pubblica a pagina 14 una cronaca di Graziano Motta sull'incontro a Sharm el-shaik tra il presidente egiziano Mubarak e il ministro della Difesa israeliano Mofaz.

Ecco il testo:

Su tre scenari si è sviluppato l’incontro del presidente egiziano mubarak con il ministro della Difesa israeliano Mofaz a Sharm el-Sheik, nello stesso edificio del vertice Sharon-Abu Mazen dell’8 febbraio. Primo scenario : l’eccesiva lentezza, questo il rilievo – nel trasferimento israeliano delle responsabilitàdi sicurezza ai palestinesi in cinque città della Cisgiordania; a causa del fatto, questa la replica – che non vengono "neutralizzate" le organizzazioni terroristiche palestinesi. Nel tentativo di sbloccare la situazione è arrivato e starebbe per intervenire l’emissario americano, generale William Ward: il passaggio del controllo dell’asse Filadelfia, la striscia di territorio-tampone tra Gaza e Egitto, quando a fine estate Israele si ritirerà da Gaza. Ma prima, a titolo di esperimento, 700 egiziani della guardia di frontiera e militari israeliani opereranno d’intesa per prevenire e sventare i traffici d’armi che i palestinesi effettuano soprattutto scavando sotto l’asse dei tunnel. Terzo scenario: la riunione, da martedì prossimo al Cairo, dei capi di tutte le fazioni armate palestinesi che dovrebbero trovare un accordo globale per una formale proclamazione del cessate il fuoco che porrebbe fine a quattro anni e mezzo di intifada. Riunione che doveva svolgersi ai primi di marzo ma fu rinviata per l’attentato di Tel Aviv del 25 febbraio. "Non ci sono divergenze radicali, il dialogo del Cairo dovrebbe portare all’annuncio di un accordo" ha detto il presidente palestinese Abu Mazen. Intanto, l’organizzatore dell’attacco di Tel Aviv, Mohammed abu Khazneh, 28 anni, esponente della Jihad islamica, è stato scovato e ucciso ieri da alcuni soldati israeliani a Baqa al-Sharkiya, villaggio della Cisgiordania. I soldati avevano introdotto nell’edificio in cui si era nascosto un cane addestrato, che è stato però ucciso dal ricercato. Dopo il conflitto a fuoco lo stabile è stato demolito. Intanto al-Fatah, il principale partito palestinese è scosso da forti contestazioni: a Gaza 300 attivisti e dirigenti si sono dimessi, denunciando al presidente Abu Mazen il "deterioramento e il caos dell’organizzazione interna"per il mancato avvio di riforme interne, essenziali, sostengono, per contrastare la crescita del movimento fondamentalista Hamas. E a Ramallah una cinquantina di militanti delle Brigate di al-Aqsa hanno fatto irruzione in un albergo dove era in corso una riunione di Fatah, e sparando in aria, hanno costretto i partecipanti a lasciare l’edificio. Nessun ferito, ma un episodio grave di intimidazione provocato, sembra, dalla "vecchia guardia" del partito.
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