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La Stampa Rassegna Stampa
11.03.2005 Rai 2, sabato, ore 18 - Politica Internazionale
intervista a Fiamma Nirenstein, ideatrice e conduttrice del programma

Testata: La Stampa
Data: 11 marzo 2005
Pagina: 31
Autore: Emanuele Novazio
Titolo: «Con Fiamma Nirenstein la politica internazionale «è questione di cuore»»
Riportiamo da LA STAMPA di venerdì 11 marzo 2005 l'intervista di Emanuele Novazio a Fiamma Nirenstein, sulla trasmissione "Ore 18-Mondo", da lei ideata e condotta, che debutta sabato 12 marzo alle ore 18 su Rai 2.

Ecco il testo:

«La mia trasmissione nasce dal fatto che il mondo entra in maniera sempre più pressante nella nostra vita, è un desiderio di calmare la nostra ansia attraverso la conoscenza. Mi succede ogni giorno: mi quieto nelle mie domande quando cerco di darmi delle risposte, di guardare le cose più da vicino». Corrispondente da Israele e editorialista de «La Stampa», autrice di libri di storia e politica, per «Ore 18 mondo» Fiamma Nirenstein annuncia fedeltà al «filo rosso dentro di me che i lettori de «La Stampa» conoscono, una mia strada di interessi».
La politica internazionale di pomeriggio è una sfida.
«Certamente, e cercheremo di renderla perfino divertente. Non concederemo nulla alla volgarizzazione, ma tenteremo di essere estremamente amichevoli col telespettatore. Voglio fare televisione così come scrivo su «La Stampa», nella maniera più semplice possibile: senza allontanarmi dai concetti che fanno paura».
Raccontare la politica internazionale in modo da renderla divertente è un’altra sfida.
«Il fatto che la politica internazionale sia la passione della mia vita mi fa sperare che possa diventare interessante per tante persone. E poi bussa alle nostre porte, entra dalle finestre, si infila negli spifferi: le prime pagine dei giornali se ne sono riempite. Eravamo un popolo che si occupava soprattutto di se stesso: adesso il Medio Oriente, gli Stati Uniti, l’Africa, la Russia post-sovietica, tutto è diventato parte della nostra vita».
La formula?
«Una prima parte di notiziario, un riassunto per dare l’idea di cosa è successo in 7 giorni. Poi un servizio prodotto da noi seguito da un’intervista a un personaggio italiano o internazionale. Quindi una serie di tre servizi comprati da grandi tv internazionali: una mia ambizione è far vedere come fanno "televisione sui fatti"’ Bbc, Cnn, le tv arabe e israeliane, quelle francesi e spagnole. Poi un dibattito, in studio o in collegamento: tutto molto breve, perchè la trasmissione dura mezz’ora. Segue un servizio senza parole, in cui le immagini devono parlare da sole per far vedere quanto il mondo può essere bello, brutto, drammatico, allegro, triste. Per fare entrare il mondo anche dentro i nostri cuori oltre che nelle nostre menti: per me è una passione, e cerco di comunicarla. Infine una breve rassegna stampa delle copertine delle riviste internazionali».
Una settimana di politica internazionale è una massa enorme di materiale. I criteri di selezione?
«Prima di tutto un equilibrio fra le varie fonti. Devono essere di Paesi diversi e che la pensano in modo diverso: far vedere lo sguardo di tutti, dunque. Tenendo presente che mezz’ora, tradotto in termini di giornalismo scritto, significa un pezzo medio di informazione e analisi, 60 righe».
La prima puntata?
«Apro con l’Iraq, ma non voglio svelare il piccolo segreto che accompagna il servizio. Segue un’intervista con il più grande storico del Medio Oriente, Bernard Lewis. Quindi un servizio della Bbc sulla schiavitù in Africa, dove si scopre quanti uomini possiedono altri uomini: a commentarlo in studio con me ci sarà Margherita Boniver, che conosce bene il problema. Poi una storia da Cuba, dove vive l’uomo più vecchio del mondo, 120 anni, e per finire un servizio americano sull’incostituzionalità della pena di morte per i minori negli Stati Uniti».
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lettere@lastampa.it

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