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Avvenire Rassegna Stampa
03.03.2005 Come si può combattere il terrorismo senza disarmare i terroristi?
una domanda da rivolgere a Javier Solana e al quotidiano cattolico

Testata: Avvenire
Data: 03 marzo 2005
Pagina: 12
Autore: Franco Serra - Francesca Fraccaroli
Titolo: «Abu Mazen ha trovato una sponda in Europa - Dubbi sulla riforma della sicureza. Il governo non punisce al-Aqsa»
AVVENIRE di giovedì 3 marzo 2005 pubblica a pagina 12 una cronaca di Franco Serra, "Abu Mazen ha trovato una sponda in Europa", che riportiamo.
Con una osservazione: quando Serra cita Solana, che "ha dato atto al successore di Yasser Arafat di aver «effettivamente fatto tutte le cose che si era impegnato a fare», sia per la ricostruzione e la bonifica delle strutture amministrative dell'Anp sia per mettere fine agli attentati, anche se non è ancora riuscito a imbrigliare tutte le organizzazioni dell'estremismo palestinese" farebbe bene a ricordare che Abu Mazen non ha però fatto ciò che Israele e la Road Map gli chiedono, ovvero smantellare le organizzazioni terroristiche, non trattare con esse.

Inoltre Abu Mazen, pur essendosi impegnato a farlo, non ha posto fine all'incitamento anti-israeliano dei mezzi di comunicazione dell'Anp, delle sue scuole e delle autorità religiose da essa nominate.

Ecco l'articolo:

Abu Mazen chiede aiuto all'Europa per la nascita di uno Stato palestinese e l'Ue gli conferma il proprio appoggio sul percorso della «Road map», ricordandogli però che esso deve avere come punto fermo la fine degli atti di violenza tra palestinesi e israeliani.
Il presidente l'Autorità nazionale palestinese, in visita alle maggiori istituzioni dell'Ue dopo la conferenza di Londra, ha auspicato che «l'Ue svolga un ruolo politico di primo piano in seno al Quartetto» formato da Onu, Unione europea, Stati Uniti e Russia. «Ci aspettiamo che l'Ue assuma maggior peso politico ma anche - ha aggiunto Abu Mazen - nell'assistenza nel settore della sicurezza, del miglioramento delle strutture amministrative o in altri campi».
Ha avuto risposte positive sia negli incontri all'Europarlamento sia nei colloqui il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e - in un'ottica più vicina agli aspetti operativi - con Javier Solana, Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell'Ue. «Il dirigente dell'Anp - ha detto Solana al termine del colloquio con Abu Mazen - può star certo che vi saranno aiuti sul piano economico e anche dal punto di vista della sicurezza: e speriamo di vederci più spesso qui a Bruxelles».
Solana ha dato atto al successore di Yasser Arafat di aver «effettivamente fatto tutte le cose che si era impegnato a fare», sia per la ricostruzione e la bonifica delle strutture amministrative dell'Anp sia per mettere fine agli attentati, anche se non è ancora riuscito a imbrigliare tutte le organizzazioni dell'estremismo palestinese.
Nel sottolineare all'interlocutore l'esigenza assoluta di combattere i gruppi estremistici a Gaza e in Cisgiordania e di mettere fine agli attentati terroristici in Israele e nei territori occupati, Solana ha d'altro canto confermato che l'Unione europea rimane risolutamente contraria a ogni «politica del fatto compiuto» da parte di Israele, in particolare annessioni di territori palestinesi e estensione delle colonie israeliane nei territori occupati. «Non verrà accettato nessun passo - ha assicurato Solana - che sul terreno possa pregiudicare il risultato finale dei negoziati» che dovranno condurre, com'è stato sottolineato martedì nella conferenza di Londra - alla creazione di uno Stato palestinese «vitale», in condizioni di pace e sicurezza reciproca con Israele.
Con il presidente della Commissione José Manuel Barroso, poi, da lui invitato a visita in Palestina, Abu Mazen si è detto «molto soddisfatto del sostegno dell'Ue al processo di pace e nell'assistenza economica e sociale al popolo palestinese». A proposito degli aiuti agli abitanti dei territori occupati - con 250 milioni di euro l'anno l'Ue è il maggior donatore - Barroso ha deprecato che strutture costruite con fondi dell'Ue siano state distrutte dalle forze armate israeliane: «Nell'Ue siamo stati molto delusi, e questo è un eufemismo», ha detto. Nei mesi scorsi la Commissione ha stanziato 1,35 milioni di euro per aiuti ai senzatetto di Rafah, nella Striscia di Gaza.
Infine oggi si tiene a Sharm El Sheik un vertice tripartito tra il presidente egiziano Hosni Mubarak, quello palestinese Abu Mazen ed il ministro degli esteri saudita, Saud al-Faysal.
Sempre a pagina 12 troviamo l'articolo di Francesca Fraccaroli "Dubbi sulla riforma della sicurezza. Il governo non punisce al-Aqsa".
In esso le organizzazioni terroristiche palestinesi sono definite "movimenti politici più radicali, come gli integralisti Hamas e Jihad" (di quest'ultima viene poi ricordata di sfuggita la responsabilità nella strage di Tel Aviv) o "gruppi armati", come le Brigate al-Aqsa

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