Sberleffi a Quattrocchi, rose a Giuliana Sgrena il doppio standard del Manifesto
Testata: Libero Data: 08 febbraio 2005 Pagina: 1 Autore: Renato Farina Titolo: «Quando il Manifesto rideva di Quattrocchi»
LIBERO di martedì 8 febbraio 2005 pubblica in prima pagina un articolo di Renato Farina da segnalare per come mette in luce il diverso trattamento riservato dal MANIFESTO agli ostaggi "di sinistra" e a quelli "di destra". Ecco l'articolo: Le vignette di Vauro di questi giorni sono bellissime e delicate (adesso però). Le avrete viste: le mostrano in televisione. Riguardiamole. Una colomba parte dalla suamano, e lui l'accompagna con quest'ordine: «Vai e riportacela». Poi i fiori. Tiene in mano un bel mazzetto: «Ti aspettiamo, prima che si secchino». Sta parlando di Giuliana Sgrena, sequestrata in Iraq. Sottoscriviamo. Ce ne sono delle altre di vignette, però. Va bene dire che sono meno delicate? Hanno la freschezza spiritosa degli sputi su un morto assassinato. Solo perché non lavorava al Manifesto, non era giornalista, ma prendeva lo stipendio in una ditta addetta alla sicurezza, aveva fama di essere di destra, allora tiè, ben ti sta, mercenario. Parliamo di Fabrizio Quattrocchi. Vauro è il vignettista del Manifesto, ed è ritenuto un genio. Anche da Giuliano Ferrara. Persino dalla multinazionale Auchan, che gli commissiona campagne pubblicitarie. Da noi meno. Gioca con tutto, con Cristo in croce, e con le bare. Amico, possiamo dirtelo? Non si fa così. Al Manifesto c'è (o c'era?) un vecchio signore saggio: Valentino Parlato. Perché hai lasciato fare le vignette di quel tipo lì? Ci associamo alle vignette odierne. Che la colomba della pace ci riporti Giuliana Sgrena. Ma a noi va bene anche se la liberano gli 007 o la Croce rossa, ringrazierem - mo anche la Mezzaluna rossa. Giuliana aveva espresso idee diverse dalle nostre, si professava pacifista, antiamericana, avversa alla presenza delle truppe italiane in Iraq. Poi ci piaceva per la passione con cui difendeva le donne islamiche dai soprusi e perché lavorava duro. Ma non è questo il bilancino che ci fa essere solidali: c'è qualcosa di più forte delle opinioni politiche, pure di quelle che riteniamo più nefaste e pericolose. C'è il sentimento di una comune appartenenza. La tribù degli umani, reparto Italia. Qualche volta ci si può ferire nella polemica, per eccesso di passione, guai dimenticare questa comunanza. Guardate queste vignette. Chi ha dato a Vauro & compagni il permesso di guardare agli altri come cani morti se muoiono o cani vivi se sono prigionieri, ma fa lo stesso, sempre bestie sono? Come scrisse in una celebre poesia Ho Chi Min, amatissimo da Vauro e al Manifesto: "Il dolore matura la nostra umanità". di solito però si pensa a quello degli altri. Detestiamo le autocritiche, ma pentirsi avolte fa bene. e si cominciasse così a guardare gli altri uomini, persino quelli di destra, come esseri degni e meritevoli di considerazione. Da vivi e da defunti. Invece ci deve essere in giro, a sinistra, un ufficio che rilascia l'autorizzazione all'infamia. Le vignette di vauro le trovate qui, e più indietro. Tornate un istante apagina 1, Fabrizio Quattrocchi è stato appena ucciso. Ed ha detto agli assassini la famosa frase: "Ti faccio vedere come muore un italiano". Sul Manifesto, in lutto non è la barriera italiana, ma un drappo con il marchio del dollaro. "Morire per denaro. Banconote a mezz'asta". Un'altra: "Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi. Nè di mercenari". Possiamo fare un'osservazione sulla bandiera a mezz'asta e su chi li tiene davvero molto cari i contanti? al Manifesto darebbero tutto per lei. Magari la vita, ne siamo certi, ma l'assicurazione non gliela pagano. I soldi sono sacri, si spendono per altri motivi che tutelare le persone esposte. Valentino Parlato lo ha ammesso a Radio 24 Ore. Ha fatto capire che si pè trattato di un errore tecnico. Figuriamoci. Il sindacato non vigila? Fuori la lra per chi rischia, date il buon esempio ai capitalisti, compagni.Anche l'eccellente Jena, laisa riccardo Barenghi, ora alla Stampa, si lasciò andare alla morale sgemba nel momento della morte (altrui). E teorizzo: "Sarà anche un concetto moralmente giusto, comunque è una bella frase da dire: i morti sono tutti uguali. Ma il problema è che cosa facevano da vivi". capito? Se uno è mercenario, bè qualcosa cambia, no? Non a cso questa battuta (battuta?) compare in prima pagina il 17 aprile accanto ai tre "mercenari" sopravvissuti raffigurati da Vauro girati di schiena mentre canticchiano. Non sono mai presi sul serio, neanche come ostaggi. Si scherza sulla frase di Quattrocchi a proposito del filmino dove Agliana, stefio e Cupertino ( i colleghi di Quattrocchi) si nutrono: "Ti faccio vedere come mangia un italiano" (Jena). Quando rientra la salma di quattrocchi, il 25 maggio, Vauro si esprime così: "Successo italiano. a Berlusconi la salma d'oro" I tre sono liberati? Valentino Parlato spiega: "Si tratta di una tempestive bomba elettorale" Mai una colomba per quei tre sopravvissuti, al massimo è una bomba elettorale a riportarceli vivi, comunque raffigurati ancora con le mani dietro la schiena e Berlusconi che li tiene sotto tiro: "Passaggio di mano". Il bianco volatile torna solo a settembre sul Manifesto in onore delle due Simone. Dev'essere una colomba faziosetta. C'è una speranza che il Manifesto cambi idea e riabbracciata Giuliana riconosca lo squallore del suo passato? Intravediamo una via curiosa alla conversione, inaugurata dal New York Times e ripresa dall'ottimo Pierluigi Battista sul Corriere. In fondo, viene notato, i guerriglieri-terroristi-insorti sono dei fascisti in senso tecnico, sono contro i liberatori americani come le camice nere di Salò. Apprezziamo questa forma di pedagogia verso la sinistra. Per convincere i compagni che forse è meglio stare con il popolo mite in fila ai seggi invece che con i kamikaze e i rapitori, basta la parola fascisti. Possibile che per spiegare agli intellettuali e ai comunisti che far guerra alla democraziaè male, bisogna definirla roba di destra? Comunque sia chiaro, cari Battisti e Mieli, abbiamo già cercato di capire le ragioni dei ragazzi di Salò. Per quelli di Falluja, rivolgetevi al Manifesto o all'Unità. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.