Le "provocazioni" israeliane, gli attentati palestinesi: l'impossibile simmetria descritta da Eric Salerno
Testata: Il Messaggero Data: 04 febbraio 2005 Pagina: 7 Autore: Eric Salerno Titolo: «Vertice di pace tra Sharon e Abu Mazen»
Dando notizia di un possibile vertice a Sharm el Sheik tra Sharon – Abu Mazen – Mubarak, Eric Salerno scrive sul MESSAGGERO di giovedì 3 febbraio 2005:
Il vertice di Sharm si svolgerà subito dopo gli incontri tra il segretario di stato americano e Sharon e Abbas (lunedì e martedì) nei quali Condoleezza Rice cercherà di imporre a israeliani e palestinesi un meccanismo di controllo, in parte gestito dalla Cia, per impedire che un attacco terroristico o una provocazione israeliana possano fare crollare il castello di speranze costruito in queste settimane. Ricordiamo all’inviato che, solitamente le "provocazioni israeliane" (come Salerno le definisce), sono le risposte ad attacchi di gruppi eversivi e non gesti di violenza indiscriminati. Sottolineare la divisione delle colpe in una guerra e metterne in luce le sofferenze che essa arreca ad ambedue le parti ci sembra giusto ma, porre sullo stesso piano un attacco di terrorismo suicida con la cattura o uccisione di miliziani armati ci sembra adir poco inadeguato. Indubbiamente incidenti e comportamenti sbagliati possono succedere ma, fare di un caso una consuetudine ci sembra ingiusto.
Scrive poi Salerno:
I leader arabi, comunque, insisteranno per accompagnare le misure di sicurezza con la ripresa del dialogo sulle questioni politiche. Sharon non è d'accordo, insiste per rinviare a dopo l'estate, quanto meno, ogni riferimento ai negoziati sul futuro della Palestina e, secondo i suoi collaboratori, teme che la visita della Rice possa tradursi in pressioni su Israele. Qui Salerno non spiega però che, la volontà di Sharon di attendere un anno prima di parlare di nuove concessioni politiche è essenzialmente dovuta a due cose: 1- valutare la reale possibilità del nuovo Presidente dell’Anp per quanto attiene alla fine del terrorismo kamikaze contro civili inermi; 2- portare avanti il ritiro unilaterale da Gaza e da quattro insediamenti in Cisgiordania gestendo le possibili ribellioni.
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