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Internazionale Rassegna Stampa
03.02.2005 Il muro tra Internazionale e la realtà andrebbe abbattuto
si potrebbe incominciare chiamando i terroristi con il loro nome

Testata: Internazionale
Data: 03 febbraio 2005
Pagina: 15
Autore: la redazione
Titolo: «Notizie da Israele e il Medio Oriente»
Allegato al solito numero anti-americano di Internazionale (nel prossimo numero De Mauro ci propinerà molto probabilmente le cianfrusaglie degli antiUsa di professione come Noam Chomsky o Naomi Klein, sulle elezioni irakene), troviamo, in occasione della giornata della memoria, il diario di Hanna Levy-Hass (madre di Amira, corrispondente da Ramallah di Ha'aretz), scritto dal campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen.

In copertina è richiamato il servizio-bufala di Seymour Hersh, giornalista del New Yorker (l'oracolo della verità per De Mauro), riguardo ai presunti piani di guerra, a breve, americani contro l'Iran.
Servizio bufala in quanto non solo smentito dai diretti interessati (la Cia e lo stesso Iran), ma anche da alcuni quotidiani importanti come il Los Angeles Times e il Wall Street Journal.

A pag.10 è pubblicata su due pagine la foto del campo di concentramento di Sachsenhausen, campo fatto costruire da Himmler, nel 1936.

A pag.15, dalla cronaca da Gerusalemme:

Attacco suicida
Un kamikaze palestinese si è fatto saltare in aria vicino al blocco di
colonie ebraiche di Gush Katif, nel sud della Striscia di Gaza: un agente
dei servizi segreti israeliani è stato ucciso e altri cinque israeliani sono
rimasti feriti. L'attentato è stato rivendicato dal movimento radicale
palestinese Hamas .
Per De Mauro, Hamas continua ad essere un semplice movimento radicale palestinese.

Una bambina palestinese di tre anni è stata uccisa
da colpi d'arma da fuoco dei soldati israeliani a Deir el Balah, nel centro
della Striscia di Gaza. La bambina è stata colpita mentre era in casa.

Siamo alle (squallide) solite. Muore una bambina palestinese in un contesto non chiaro (alcune fonti parlano di schegge di missili palestinesi Qassam, lanciati dal campo profughi verso Gush Katif), ma per Internazionale sono stati gli israeliani, a quanto pare pure volutamente.

Un cittadino danese d'origine libanese è stato arrestato a Tel Aviv: è
accusato di spionaggio a favore della milizia sciita libanese Hezbollah per
aver filmato, durante un viaggio in treno in Israele, una zona con alcune
basi militari. Tre attivisti palestinesi sono stati uccisi a Qalqiliya,
nel nord della Cisgiordania, da un'unità speciale di militari israeliani che
giravano in città travestiti da palestinesi. Le vittime del raid erano
membri delle Brigate dei martiri di al Aqsa.
Attivisti? Siamo alle solite anche qui, la parola terrorismo non esiste per De Mauro.

Il presidente russo Vladimir Putin, durante un colloquio telefonico con il premier israeliano
Ariel Sharon, si è impegnato a non firmare alcun contratto di vendita di
missili antiaerei Sa-18 a Damasco in occasione della visita a Mosca del
presidente siriano Bashar el Assad. Secondo il governo israeliano i missili
potrebbero cadere nelle mani di Hezbollah .

INSEDIAMENTI
Coloni in aumento
La popolazione delle colonie israeliane della Striscia di Gaza è aumentata
del 5 per cento nella seconda metà del 2004, nonostante la prospettiva di un
ritiro di Israele dalla regione entro l'estate. Gli abitati dei 21
insediamenti ebraici della Striscia di Gaza sono passati da 8.158 a 8.550.
Il piano del premier Ariel Sharon prevede l'evacuazione di tutti gli
insediamenti entro il 2005 [26].

NEGOZIATI
La tregua difficile
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen ha lasciato Gaza
dopo sei giorni di negoziati con Hamas e la Jihad islamica. L'obiettivo dei
colloqui era raggiungere una tregua per bloccare gli attacchi contro
Israele. Abbas non ha rilasciato dichiarazioni sull'esito degli incontri ma,
nei giorni scorsi, aveva più volte affermato che le divergenze tra i gruppi
radicali riuniti a Gaza erano minime [26].
Vedremo se le divergenze saranno davvero minime, ma dalle ultime notizie, non sembra proprio sia così.

MURO
Riprendono i lavori
Israele ha intrapreso la costruzione di uno dei tronconi più controversi del
muro di separazione, quello a sud della colonia ebraica di Ariel. I lavori
nella zona erano stati bloccati circa otto mesi fa per ordine della Corte
suprema israeliana, che aveva accolto un'istanza del sindaco palestinese di
Salfit. Secondo la denuncia, la costruzione del muro porterà alla confisca
di 17mila ettari di terreno appartenente a Salfit e ad altri 19 villaggi
palestinesi della regione. Il governo israeliano ha deciso di includere
Ariel all'interno del muro di separazione nell'ottobre del 2003: la notizia
ha provocato polemiche perché in questo modo la barriera penetra in
profondità all'interno della Cisgiordania. Ariel, con più di 16mila
abitanti, è uno degli insediamenti più popolosi. In luglio, la Corte
internazionale di giustizia ha definito illegale la costruzione del muro:
Israele ha annunciato che porterà a termine i lavori costruendo circa 700
chilometri di barriera .
La corte suprema israeliana ha solo chiesto la modifica di una parte del tracciato della barriera di sicurezza anti-bombe umane, non del muro di separazione.
L'unico muro di separazione è quello che esiste nella redazione di Internazionale, che isola i giornalisti guidati da De Mauro, dalla realtà dei fatti.
Il Sig. De Mauro non ha mai pubblicato articoli che mettano in evidenza il calo drastico degli attentati grazie alla barriera.

PALESTINESI
Permesso per muoversi
Da luglio i palestinesi che abitano a Gerusalemme Est avranno bisogno di un
permesso per spostarsi nella vicina Ramallah. Lo ha detto un ufficiale
israeliano annunciando che, entro l'estate, Israele completerà la
costruzione del muro di separazione intorno a Gerusalemme. I palestinesi,
una volta terminati i lavori, dovranno attraversare il posto di blocco di
Qalandiya, che diventerà l'unico passaggio possibile tra le due città.
Gerusalemme Est è stata conquistata e annessa da Israele nel 1967. La sua
annessione non è riconosciuta dalla comunità internazionale [26].
A questo proposito, due pillole di storia:
Dei territori occupati da Israele nel 1967, la Cisgiordania e la parte orientale di Gerusalemme facevano parte del Regno di Giordania, il Sinai dell'Egitto, e Gaza era occupata dall'Egitto ma non ne faceva parte, per cui agli abitanti venne sempre rifiutata la nazionalità egiziana. Si sa che il Sinai venne integralmente restituito all'Egitto quando nel settembre 1978 venne firmato a Camp David dal Premier israeliano Begin, dal Presidente egiziano Sadat, e con l'autorevole avallo del Presidente degli Stati Uniti Carter, il trattato di pace. Quanto alla Cisgiordania e a Gerusalemme Est, la Giordania non volle più trat-tare la loro restituzione, preferendo girare il problema alle nascenti organizzazioni palestinesi che mai, nei decenni precedenti, avevano rivendicato una sovranità su quei territori: i palestinesi della Cisgiordania erano semplicemente cittadini giordani, come lo sono tuttora i palestinesi di Giordania, vale a dire i due terzi degli abitanti il Regno hascemita. Perché poi gli abitanti della Cisgiordania non abbiano mai rivendicato un loro Stato quando facevano parte della Giordania, e gli arabi di Gaza non abbiano fatto altrettanto durante l'occupazione egiziana, nessuno lo ha spiegato.
POLITICA
Israele e Anp trattano
Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha annunciato la riapertura dei
contatti con l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), congelati il 14 gennaio
dopo l'attentato al valico di Karni in cui sono morti sei civili israeliani.
Sharon ha anche annunciato la sospensione degli omicidi mirati di miliziani
palestinesi nelle zone dei Territori in cui la polizia palestinese sarà in
grado di garantire la sicurezza. Intanto, come previsto da un accordo tra
Israele e l'Anp, il 26 gennaio gli agenti palestinesi hanno cominciato a
posizionarsi nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di
Gaza, e nella zona di Rafah, al confine con l'Egitto. Lo stesso giorno uno
dei collaboratori più stretti di Sharon, Dov Weissglass, ha incontrato a
Gerusalemme Saeb Erakat, ministro palestinese incaricato dei negoziati. I
due hanno discusso di sicurezza.
Terroristi De Mauro, non miliziani, faccia uno sforzo, vedrà che riuscirà a scriverlo!

A pag.17 è pubblicato una testimonianza di Amira Hass in riferimento al diario allegato scritto dalla madre in un campo di concentramento nazista.
Anche a pag.74 un contributo dello scrittore israeliano Aharon Appelfeld riguardante il giorno della memoria.

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