L'inganno di un titolo per fare di Israele l'ostacolo al cessate il fuoco come disinforma il quotidiano comunista
Testata: Il Manifesto Data: 02 febbraio 2005 Pagina: 10 Autore: la redazione Titolo: «Requisizioni illegali a Gerusalemme est»
Chiunque legga il titolo del trafiletto pubblicato mercoledì 2 febbraio dal MANIFESTO "Israele.Requisizioni illegali a Gerusalemme est" intende che a Gerusalemme est qualcuno Israele sta conducendo requisizioni illegali. La notizia che si può leggere nel breve testo è invece che il consigliere legale del governo israeliano, e capo della magistratura Menachem Mazuz ha ordinato la sospensione della requisizione delle proprietà degli arabi non più residenti a Gerusalemme, perchè contrarie alla legge israeliana. La notizia dunque e che le requisizioni, presentate nei giorni scorsi dal quotidiano comunista come un ostacolo frapposto da Israele agli sforzi di Abu mazen di ottenere un cessate il fuoco dai gruppi terroristici (definiti ovviamente "resistenza armata" o con consimili vezzeggiativi)è stata sospesa, non che è in corso ed'è illegale! Ma per IL MANIFESTO, almeno nei titoli deve essere mantenuta l'immagine di Israele come fomentatrice dello scontro con i plaestinesi.
Ecco l'articolo: Il consigliere legale del governo israeliano Menachem Mazuz, che è anche capo della magistratura, ha ordinato al ministro delle finanze Binyamin netaniahu di cessare le requisizioni di beni di palestinesi di Gerusalemme est che risultano non residenti in città. Lo annuncia la radio militare. La politica delle requisizioni «rischia di avere gravi ripercussioni internazionali», scrive Mazuz al ministro. Nei giorni scorsi il quotidiano Haaretz aveva rivelato che migliaia di palestinesi residenti in Cisgiordania avevano perso i diritti sulle loro proprietà a Gerusalemme in base a una legge degli anni '50. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.