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La Stampa Rassegna Stampa
19.01.2005 Dialogo ebraico-cristiano: rabbini di tutto il mondo ringraziano Giovanni Paolo II
per la difesa degli ebrei e i gesti di riconciliazione

Testata: La Stampa
Data: 19 gennaio 2005
Pagina: 10
Autore: Marco Tosatti
Titolo: «I rabbini al Papa: grazie per i gesti di pace»
A pagina 10 LA STAMPA di mercoledì 19 gennaio 2005 pubblica una articolo di Marco Tosatti che riportiamo
Giovanni Paolo II come Aronne: così è stato chiamato ieri, nel corso di un’udienza straordinaria, concessa a centosessanta rabbini provenienti da tutto il mondo. Era un appuntamento voluto da un’organizzazione americana, la «Pave the way Foundation», semplicemente per dire grazie al Pontefice, in occasione della giornata di dialogo ebraico-cristiano, per la difesa degli ebrei «in ogni occasione, da prete in Polonia e durante i 26 anni di pontificato», e per «gli atti di riconciliazione» fra i fedeli delle due religioni. Tre volte «grazie» e «shalom» gli ha ripetuto con solennità Gary L. Krupp, rappresentante dell’organizzazione. L'esponente ebraico ha paragonato Giovanni Paolo II ad Aronne, fratello di Mosé, rifacendosi a un detto di rabbi Hillel: «Sii amante della pace, perseguila, ama tutta l'umanità e portala più vicina alla religione». «I vostri atti di amore a tutti gli uomini e la vostra implacabile ricerca della pace e della riconciliazione fra tutte le fedi vi rendono - ha affermato - veramente la personificazione di questi ideali e dello spirito di Aronne, il più alto sacerdote dell'antico Israele».
Dal canto suo il rabbino Jack Bemporad ha offerto al Pontefice un augurio: «Il Signore ti sorrida con bontà». Recita così la «formula di benedizione» del capitolo sei del libro dei Numeri, il testo della Bibbia recitato oggi da tre rabbini al cospetto del papa per benedire e ringraziare Giovanni Paolo II. «Il Signore disse a Mosè di comunicare ad Aronne e ai suoi figli: "Queste sono le parole con le quali benedirai il popolo d'Israele". Il Signore ti benedica e vegli su di te. Il Signore ti sorrida con bontà e ti conceda i suoi doni. Il Signore posi su di te il suo sguardo e di dia pace e felicità». Jack Bemporad ci ha poi dichiarato. «Ho incontrato varie volte Giovanni Paolo II, ma in nessuna occasione il Papa mi è apparso commosso ed emozionato come nell’udienza di questa mattina».
Krupp ha fatto omaggio al Pontefice di una «kippa» (lo zucchetto indossato dai fedeli israelitici) bianca e gialla, i colori vaticani, e ha stilato un elenco delle «buone azioni» di Wojtyla. «Subito dopo essere salito sul trono di Pietro - ha detto - avete compiuto un significativo viaggio ad Auschwitz per rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto. Avete difeso il popolo ebraico in ogni circostanza: da prete in Polonia e nel corso dei vostri 26 anni di pontificato. Avete denunciato l'antisemitismo come "un peccato contro Dio e l'umanità". Il 13 aprile 1986 siete stato il primo papa, dopo San Pietro, a visitare una sinagoga».
E ancora: il rabbino ha ricordato che nel 1992 Giovanni Paolo II ha spinto la Santa Sede a «cominciare il processo di normalizzazione dei rapporti diplomatici con lo Stato di Israele». Inoltre, il pellegrinaggio in Terra Santa del marzo del 2000 «è immortale nei cuori e nelle menti del popolo ebreo di tutto il mondo, quando avete posto la vostra preghiera che chiedeva perdono nel Muro occidentale. Le vostre solenni affermazioni durante la visita al Museo dell'Olocausto, Yad Vashem, ci hanno profondamente commosso ed hanno toccato i nostri cuori». E ha concluso: «È impossibile descrivere l'impatto emotivo che queste pietre miliari hanno avuto nel mondo giudaico. Questi gesti di riconciliazione sono stati, di fatto, un marchio del vostro pontificato. Voi avete anche cercato di riparare le antiche spaccature fra le religioni del mondo». L’udienza è stata conclusa da un canto, in ebraico; un insieme di vari testi, ha detto Bemporad, «un insieme di espressioni di gioia e di allegria». «Shalon aleichem», la pace sia con voi, ha risposto Wojtyla.
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