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Il Messaggero Rassegna Stampa
17.01.2005 Le omissioni e la parzialità di Eric Salerno
sul terrorismo, la Road Map e nella scelta delle sue fonti

Testata: Il Messaggero
Data: 17 gennaio 2005
Pagina: 19
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Abu Mazen a Sharon: pronti all’accordo»
A pagina 19 de Il Messaggero del 2005-01-16 Eric Salerno firma un articolo dal titolo << Abu Mazen a Sharon: pronti all’accordo>>

A proposito degli autori dei recenti attacchi a civili israeliani Salerno scrive:

L'intensificazione della violenza da parte palestinese è una sfida ad Abu Mazen. Hamas rivendica quasi tutti gli attacchi e i suoi portavoce continuano a pronunciarsi contro la fine della lotta armata evocata dal presidente tanto che il raìs ha deciso di recarsi a Gaza domani per cercare di convincere i gruppi armati ad accettare la tregua.
Salerno omette nuovamente di ricordare che la recente strage di Gaza è stata firmata dalle brigate dei martiri di Al Aqsa, il braccio armato di Al Fatah cioè del partito del neo-eletto a capo dell’Olp Presidente Abu Mazen. Da ciò si evince quantomeno come sia alta l’anarchia all’interno del movimento storico dei palestinesi e come il gruppo dirigente sia incapace di controllarla.

Salerno racconta inoltre dei recenti scontri tra soldati e palestinesi:

Le vittime palestinesi sono sei, tra i quali due ragazzi disarmati colpiti, uno pare da un cecchino, mentre si avvicinavano con un gruppo di manifestanti a una postazione israeliana. I soldati sostengono che dalla folla è partito un colpo.


Da come l’inviato racconta il fatto di sangue sembra dare per scontato che la versione dei soldati israeliani, per altro riportata in modo incompleto, sia falsa e inventata. Nuovamente Salerno dimostra quale sono le uniche fonti a cui dà veramente credito: quelle palestinesi.

Riportando infine le parole di investitura di Abu Mazen Salerno scrive:

Abu Mazen ha condannato gli attacchi dei militanti senza, però, menzionare la decisione di Sharon di sospendere i contatti con lui, e ha ricordato che anche Israele deve rispettare gli impegni sottoscritti nella road map

A Salerno ricordiamo che la stessa road map prevede come base per la ripresa di un dialogo duraturo la lotta al terrorismo da parte delle autorità palestinesi. Siamo tutti consci del fatto che il nuovo presidente palestinese deve poter avere il tempo per mettere alla prova le sue buone intenzioni, ma va chiarito che l’azione del nuovo governo Sharon, (ricordiamo in alleanza con i laburisti e con l’appoggio esterno del partito di estrema sinistra Yahad) mira proprio a valutare le potenzialità e le reali capacità d’azione del nuovo leader palestinese.

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