Sharon si allea con Peres: obiettivi comuni e possibili contrasti Fiamma Nirenstein sulla coalizione di governo
Testata: Panorama Data: 17 gennaio 2005 Pagina: 92 Autore: Fiamma Nirenstein Titolo: «In Israele il gatto di destra ritrova la volpe»
PANORAMA del 20-1-2005 pubblica a pagina 92 un articolo di Fiamma Nirenstein sull'alleanza tra Sharon e Peres, che riportiamo: Tutto profuma di nuovo in Israele e anche nell'Autonomia palestinese. II sottofondo, però, è amaro. É nato sospeso a un filo il governo israeliano dello sgombero; ed è nato, per i palestinesi, il governo del ritorno alla trattativa dopo il terrorismo suicida. Sospeso anch'esso a un filo, naturalmente. Niente è più indispensabile e incerto. La speranza è sempre sull'orlo dell'abisso mentre i giornali si divertono a fotografare in prima pagina il primo ministro Ariel Sharon col suo nuovo vice Shimon Peres, il gatto di destra e la volpe di sinistra, sorridenti. Squillano i telefoni fra Gerusalemme e Ramallah. il capo ufficio di Sharon, Dov Weisglass, è in contatto telefonico con il ministro delle Finanze palestinese Salam Fayyad; uomini forti e segreti, adesso con il compito di preparare il delicatissimo incontro fra i due capi. Deve essere cordiale ma non troppo per non fare arrabbiare gli estremisti di ciascun campo; e distaccato ma non troppo per non causare sfiducia nel consesso internazionale, specie in George W. Bush che spera di portare a casa qualche soddisfazione mediorientale prima delle elezioni irachene. Anche se Abu Mazen ha detto in campagna elettorale tutto e tutto il contrarlo, gli israeliani vivono il nuovo raís come una boccata d'aria, l'uomo che cc" batterà il terrorismo; e Sharon nonostante gli avvertimenti di tanti, come il giovane ministro Danny Naveh che invita a non sbilanciarsi prima che Abu Mazen dia qualche prova; va a braccetto con Peres sulla strada della fiducia preventiva. Peres ha per il premier un'importanza fondamentale: una parte del Likud ha addirittura votato contro il nuovo governo Sharon, ed è imbarazzante per lui essere affiancato da elementi troppo di sinistra come i parlamentari arabi che lo hanno aiutato a far passare il pericolante esecutivo. AI laico Sharon, oggi concentrato sullo sgombero dei coloni da Gaza. e . congeniale il vecchio compagno di strada Peres : tosto che gli altri par? - governo, i rabbini ashkenaziti dell'Yahadut ha Torah che aderiscono al governo dello sgombero in cambio, di misure sociali molto dispendiose (scuole, _ sostegno alle famiglie numerose, sanità). Di buono c'è che questi difficili alleati hanno messo al primo posto, al contraria dei coloni l'agenda sociale invece di quella dell'ordine dìvno di non mollare un centimetro di terra. Ma potrebbero pensarci. Peres, invece, è marmoreo sullo sgombero. La tensione verrà quando Peres pretenderà di rinverdire la sua grande invenzione, gli accordi di Oslo: concessioni preventive sperando bene col terrorismo. Tutto il contrario di Sharon, che vuole vedere risultati concreti nella sicurezza. Peres dice già: «Abu Mazen non andrà giudicato dai risultati, ma da quello che cercherà di fare». Ovvero facilitiamo il consolidamento del nuovo raís dandogli qualcosa che possa mostrare al suo popolo. II governo, con 58 voti contro 56, è molto debole e può cadere a ogni istante. In questo caso sarebbero elezioni. Possiamo immaginare perfino una sorta di big bang: il Likud muore spaccandosi, Sharon si presenta alle elezioni come capo di un partito di centro e Peres resta il suo vice . Una soluzione geriatrica e insieme pazzamente innovativa per due vecchi con una intenzione in comune: sgombero colloqui con Mazen, sconfitta della destra dei coloni. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla dredazione di Panorama. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.