I numeri che contano sono solo quelli palestinesi un'altro articolo sbilanciato di Tramballi
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 09 gennaio 2005 Pagina: 5 Autore: Ugo Tramballi Titolo: «La Palestina riparte da Abu Mazen»
La pagina n°5 dedicata interamente alle elezioni palestinesi che si svolgono oggi, e che vedono favorito, secondo i sondaggi, Abu Mazen. Il titolo dell'articolo principale, firmato da Ugo Tramballi che si aggira da giorni nella regione è: "La Palestina riparte da Abu Mazen" Tramballi ci ha abituato a ben peggio di quanto scritto oggi, in sostanza un ritratto di Abu Mazen, e delle aspettative che i palestinesi ripongono in lui. Nonostante questo però, è impossibile per Tramballi non infilare qualche frase propagandistica o scorretta in questo suo pezzo, seppur meno peggiore di altri. Come all'inizio, a proposito della ristrutturazione dell'Hotel City Inn a Ramallah:
"Occorre del coraggio per rimettere in piedi un'azienda in questa calma incerta, dopo 40 mesi di Intifada, più di 3mila morti, 4.100 case distrutte e 28mila palestinesi senza più un tetto."
Bene, Tramballi ha fatto la conta dei morti e dei danni palestinesi, inducendo così il lettore a pensare a quanto siano cattivi in Israele. Perchè non citare anche la lista dei lutti da parte israeliana, provocata dal terrorismo palestinese? Una guerra scatenata dalla dirigenza palestinese, Arafat in primis, 40 mesi fa, condotta a suon di bombe umane, che ha prodotto devastazione in Israele e naturalmente in Palestina (forse per Tramballi, il governo israeliano avrebbe dovuto ingoiare tutto senza muovere un dito!); è scorretto presentare solo i danni di una parte, tacendo su tutto il resto.
Finalmente anche Tramballi si è accorto, scrivendolo, che Hamas vuole la liberazione di tutta la Palestina (quindi, diciamo noi, la distruzione dell'entità sionista, come la chiamano loro), e che boicotterà le odierne elezioni, ma purtroppo non riesce ad usare la parola terrorismo, non gli riesce proprio di scriverlo. Ma perchè a molti commentatori di cose mediorientali, non esce dalla penna o dalla bocca la parola terrorismo?? Perchè?? Perchè nemmeno di fronte ad attentati, stragi e devastazioni, quella parola non esce? Forse perchè è più comodo, fa più trendy, più snob e chic, criticare, Bush, Sharon, o Blair, piuttosto che i fascisti tagliagole di Allah.
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