La "solidarietà islamica" disinteressata al maremoto in Asia un lancio d'agenzia
Testata: Adnkronos Data: 05 gennaio 2005 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Maremot, Kuwait si interroga siamo avari?»
Pochi soldi dai paesi arabi del Golfo ai paesi colpiti da maremoto. Perché? E perché nessuno ne parla? Ecco un lancio Adnkronos: Il Cairo, 4 gen. (Adnkronos) - Il ricco Kuwait si chiede se non sia stato avaro nei confronti delle vittime del maremoto. E come è successo negli Stati Uniti è stata la stampa a gettare il sasso nello stagno. Un editoriale del quotidiano al Qabas ha provocato un'immediata crescita della cifra stanziata dal governo (da due a dieci milioni di dollari), e ha aperto un dibattito in tutto il paese. Sotto gli strali di al Qabas sono finiti anche quegli enti islamici di beneficenza che hanno raccolto fondi specificando che sarebbero stati versati a beneficio dei musulmani. Il quotidiano non si è limitato a far notare che i disastri naturali non distinguono la religione delle vittime, ma ha anche pubblicato un editto religioso in base al quale è permesso donare ai non musulmani. Grazie ai proventi del petrolio il bilancio del Kuwait avaro quest'anno un surplus di dieci miliardi di dollari. Secondo al Qabas, il governo dovrebbe donare almeno cento milioni, tenendo conto che gran parte delle colf e degli operai dell'emirato vengono dai paesi sconvolti dal maremoto.
L'accusa di avarizia, estesa dal quotidiano all'insieme dei paesi del Golfo, coinvolge anche i privati. Ma è difficile sapere quanto sia stato finora versato, scrive oggi il New York Times, perchè la Mezzaluna Rossa, a cui arrivano gran parte delle donazioni, non fornisce le cifre. Una parte del pubblico è anche disorientata dalla recente chiusura di enti benefici accusati di finanziare gruppi terroristi, mentre alcuni sermoni religiosi nei Paesi del Golfo hanno di fatto scoraggiato l'invio d'aiuti dipingendo il maremoto del 26 dicembre come una vendetta divina contro ''le spiagge della prostituzione, il turismo, l'immoralità e la nudità''. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a scrivere alla redazione di Adnkronos per esprimere la proria opinione. Cliccando sull'indirizzo in fondo ala pagina si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.