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Libero Rassegna Stampa
23.12.2004 Yasser Arafat, terrorista imprenditore
la mappa dei suoi investimenti personali con i soldi dell'erario palestinese

Testata: Libero
Data: 23 dicembre 2004
Pagina: 10
Autore: un giornalista
Titolo: «Yasser investiva persino nel bowling di New York»
Riprendiamo da LIBERO del 23-12-04 un articolo sugli investimenti finanziari di Yasser Arafat.

Nei suoi 35 anni alla guida dell’organizzazione per la liberazione della Palestina, Yasser Arafat ha rastrellato miliardi di dollari, una fortuna che ha utilizzato per gestire il potere, ma anche per investire negli Usa e in Medioriente. Come riferisce Vernon Silver di Bloomberg News, "Arafat operava attraverso una holding per acquistare partecipazioni, comprese le quote di $285 milioni nella società egiziana di telefonia mobile Orascom Telecom holding SAE e le sue affiliate, e per effettuare investimenti privati pari a circa $30 milioni negli Usa. Questi ultimi comprendevano investimenti per $3,2 milioni in Simplexity, società di Herndon, in Virginia, che produce software per il commercio ondine, nonché $2,1 milioni di dollari in Vaultus Inc, società con sede a Boston che produce software per computer sfruttando la telefonia cellulare, oltre che $1,3 milioni nella newyorkese Strike holdings LLC, a cui fa capo il centro di bowling Bowlmore Lanes di Greenwich Villane, a Manhattan.
Arafat, deceduto l’11 novembre all’età di 75 anni, risulta aver effettuato investimenti per $799 milioni, secondo la documentazione resa pubblica dall’Autorità palestinese negli ultimi due anni, dalla quale si evince che i suoi investimenti non si limitavano a progetti per servizi di base in Cisgiordania e a Gaza. In periodi in cui l’Authority palestinese risultava a corto di risorse, chi gestiva la disponibilità di Arafat era impegnato a scommettere su fondi di venture capital, su startup nel settore del software e su società di telecomunicazioni, a Tel Aviv come nella Silicon Valley. Arafat era notoriamente riservato, dice Rachel Ehrenfeld, direttrice dell’American Center for Democracy di New York. Non offri al pubblico un quadro degli investimenti , fino quando la comunità dei donatori non avanzò proteste contro la corruzione".
Arafat e i suoi gestori investivano all’estero attraverso la Palestine Commercial Services Co. , una holding con sede a Ramallah, di proprietà dell’Autorità Palestinese e nota come PCSC. Arafat controllava PCSC attraverso il suo consulente finanziario Mohammed Rashid. Una consociata di PCSC cominciò ad investire $25 milioni in fondi di venture capital e in startup nel settore internet il 4 aprile del 2000 – vale a dire tre settimane dopo che il nasdaq Composite Index aveva raggiunto il suo massimo . I fondi che Arafat investiva all’estero provenivano da tasse versate all’erario che lui "dirottava" dal ministero delle Finanze palestinese. Nel 2002, Arafat passo il controllo di PCSc ad un nuovo Fondo d’investimento, il Palestine Investment Fund – che poi ingaggiò la newyorkese Standard & Poor’s che fa capo a MC Graw-Hill Cos, per valutare gli investimenti. Il Palestine Investment Fund, con sede a Gaza, vantava un utile netto di $40,1 milioni nel 2003, su introiti per $85,1 milioni. Il bilancio rivelava inoltre che PCSC deteneva un conto da $6,8 milioni investiti in venture capital presso Citigroup Inc., prima banca a livello mondiale , con sede a New York. Riuscire a convincere Arafat a cedere il come cavargli un dente. Arafat cedette solo di fronte a pressioni da parte di coloro che avevano concesso aiuti, come l’Unione Europea.
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