Le "legittime critiche a Israele" di Al Manar, televisione degli Hezbollah e la campagna terroristica contro la libertà d'espressione dei "circoli razzisti sionisti", denunciata dalla Siria, terra di libertà
Testata: Il Manifesto Data: 16 dicembre 2004 Pagina: 17 Autore: un giornalista Titolo: «Al Manar va alla UE»
Il governo francese, dopo averle concesso una licenza, si accorge che la televisione degli Hezbollah, Al Manar, è antisemita. Ritira la licenza. Poi gira il problema all'Unione Europea. Come dà la notizia IL MANIFESTO? Il quotidiano comunista, ultra-filo-palestinese, rifiuterebbe con sdegno l'accusa di antisemitismo. La sua linea editoriale e politica è quella tante volte letta e udita, anche altrove. Le critche a Israele, e anche "l'antisionismo", cioè la negazione della sua stessa legittimità, non hanno nulla a che vedere con il razzismo. Chi lo sostiene compie un'indebita "strumentalizzazione", volta a criminalizzare il dissenso dalla politica di Sharon. Ci si aspetterebbe dunque che, coerentemente con questa asserita posizione, IL MANIFESTO denunci in modo puntuale gli inquinamenti evidentemente antisemiti della "critica" a Israele. Nel caso specifico, sarebbe stato lecito aspettarsi che il quotidiano informasse i suoi lettori del genere di pornografia razzista diffusa da Al Manar, e dichiarasse il proprio favore per il suo oscuramento, o quanto meno la sua ferma condanna dei suoi contenuti. Risulta invece, da un breve trafiletto a pagina 17 (nelle sezione "Visioni" dedicata agli spettacoli) che la televisione dei teroristi Hezbollah è stata "accusata" dalla Francia di "proapaganda antisemita". Vengono poi riportate le informazioni fornite dalla direzione dell'emittente su come riuscire a seguire i suoi programmi nonostante l'oscuramanto e la dichiarazione del ministro dell'Informazione siriano, che condanna il provvedimento francese come attentato alla libertà di informazione voluto da "circoli razzisti" sionisti e "terroristi". La Siria, ricordiamo, ha prodotto un esempio particolarmente digustoso della programmazione nazista di Al Manar, a proposito del quale si veda: Federico Steinhaus, "La risposta siriana a chi accusa gli ebrei di confondere antisemitismo e critiche ad Israele", Informazione Corretta, 16-12-04. Ricordiamo anche che la Siria non è certamente il paese più qualificato per difendere la libertà d'opinione e di informazione, visto che nelle sue carceri dissidenti e giornalisti scomodi vengono ferocemente torturati .
Di seguito l'articolo del MANIFESTO: Il governo francese ha investito l'Unione europea del problema posto dalla diffusione via satellite di tv come Al Manar, l'emittente degli Hezbollah di cui Parigi ha vietato le trasmissioni, accusandola di propaganda antisemita. Lo ha annunciato il ministro della Cultura e Comunicazione, Renaud Donnedieu de Vabres. La direzione dell'emittente libanese intanto ha fatto sapere che è possibile seguire i suoi programmi anche in Europa attraverso due satelliti arabi (Eutelsat, gestore del satellite Hot Bird, ha oscurato la tv secondo le direttive francesi) Arabsat e Nilesat. L'iniziativa francese è stata criticata dal ministro dell'Informazione siriano, Mahdi Dakhlallah, secondo il quale «si tratta di un precedente che verrà utilizzato dai circoli razzisti per propagare il terrorismo mediatico», ha detto Dakhlallah, parlando di un «clima di istigazione contro i mezzi di informazione arabi su iniziativa della lobby razzista sionista». Il ministro ha espresso ad Al Manar «la solidarietà di tutti i mezzi di informazione siriani». Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.