Esaltato l'attentato a Rafah, passati sotto silenzio i razzi qassam sui civili israeliani cronache scorrette sul quotidiano napoletano
Testata: Il Mattino Data: 13 dicembre 2004 Pagina: 8 Autore: Michele Giorgio - un giornalista Titolo: «Attacco al fortino israeliano: 4 soldati uccisi - Feriti nel campo profughi 5 bambini»
A pagina 8 IL MATTINO di lunedì 13-12-04 pubblica un articolo di Michele Giorgio sull'attacco a Rafah, "Attacco al fortino israeliano: 4 soldati uccisi". Ecco alcune osservazioni:
1- Giorgio sembra quasi entusiasta dell'operazione stragista "ben coordinata" dai terroristi palestinesi (ma inutile illudersi, i lettori nemmeno oggi avranno l'occasione di leggere la parola terrorista riferita a chi "studia" anche la notte per portare la morte con azioni terroristiche). Si tranquilizzi poi Giorgio, e non si ecciti più di tanto nel riempirsi la bocca con quel "duro colpo" inflitto "all'esercito israeliano", perchè il suo è soltanto un wishful thinking. Il sacrificio di cinque giovani soldati non fiaccherà il morale di chi si batte per il proprio Stato e per la propria gente, bensì rafforzerà ancora di più la convinzione israeliana che il terrorismo va combattuto senza indugi. La violenza, del resto, non hai mai piegato Isreale.
2- Perchè nel sottotitolo "Commando in azione a Gaza, una carica esplosiva piazzata attraverso un tunnel, poi fuoco sui militari") si scrive scorrettamente di "fuoco sui militari" e non, invece, di fuoco sui soccoritori che portavano assistenza medica?
3- E' ridicolo il tentativo di Giorgio di circondare di mistero la morte di Arafat pur di creare un appoggio credibile alla rivendicazione congiunta di Hamas e Fatah. Piuttosto, il cronista avrebbe fatto meglio a spiegare ai suoi lettori che per scavare il tunnel che ha reso possibile l'attentato ci sono voluti oltre 4 mesi, il che significa che la strage era in programma ben prima della morte di Arafat. A dire il vero Giorgio parla di "un attacco studiato da tempo", ma lo fa in un contesto che mira unicamente ad esaltare le capacità operative dei terroristi, e non per evidenziare i contenuti propagandistici ed inverosimili della rivendicazione. Ma perchè attendersi tanto, le rivendicazioni dopo ogni attentato non servono proprio a fornire ai tanti cronisti anti-israeliani lo spunto per cronache faziose, nelle quali si tenta sempre di presentare il terrorismo come un fenomeno reattivo e non aggressivo?
Sempre a pagina 8 si trova l'articolo: "Feriti nel campo profughi 5 bambini", che di seguito riportiamo: Cinque bambini palestinesi sono stati feriti a scuola dai colpi sparati in tre diverse riprese da carri armati israeliani, nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, in un'operazione scattata subito dopo il lancio di un razzo Qassam contro gli insediamenti israeliani nel nord. I bambini, di età compresa fra gli otto e i 12 anni, sono rimasti feriti non gravemente dalle schegge di un proiettile esploso in un cortile adiacente alla loro scuola. Venerdì una bambina palestinese di 7 anni era stata uccisa da colpi sparati da militari israeliani contro il campo profughi di Khan Yunis 1- Anche questa volta i continui attacchi di mortaio palestinesi non trovano spazio nel titolo. Perché?
2- In questo articolo, inoltre, IL MATTINO riferisce nuovamente (aveva già pubblicato un articolo, peraltro scorretto, l'11/12) circa l'uccisione di una bambina palestinese di sette anni. Perchè allora IL MATTINO non riferisce anche dei missili Qassam e dei colpi di mortaio caduti in Israele e sugli insediamenti non solo ieri ma anche per tutta la settimana scorsa? Perchè non ricorda ai suoi lettori che la risposta israeliana è avvenuta dopo che alcuni colpi di mortaio hanno provocato il ferimento di 4 israeliani, di cui due in modo grave e tra questi un bimbo di 8 anni? Perchè una volta tanto non spiega ai suoi lettori che le piattaforme di lancio per missili e colpi di mortaio vengono piazzate tra le abitazioni civili e tra i civili stessi? Quella de IL MATTINO è una memoria a dir poco selettiva.
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