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Il Mattino Rassegna Stampa
08.12.2004 Soldati e palestinesi: dove sono finiti i terroristi?
una cronaca scorretta sul quotidiano napoletano

Testata: Il Mattino
Data: 08 dicembre 2004
Pagina: 11
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «A Gaza è di nuovo battaglia. Uccisi soldato e 4 palestinesi»
Il Mattino ancora una volta dimostra scorettezza e faziosità nel modo di informare circa le notizie da MO. Si parte con un titolo ambiguo, che non informa:


"A Gaza è di nuovo battaglia. Uccisi soldato e 4 palestinesi"


I fatti: un soldato israeliano di un'unità cinofila anti-esplosivo, Nadav Kudinsky 20 anni, è stato ucciso con il suo cane dall'esplosione di un ordigno mentre perlustrava un pollaio in una zona agricola. Terroristi di Hamas hanno rivendicato l'azione. I suoi commilitoni, nel tentativo di soccorrerlo, sono stati fatti oggetto di un fitto fuoco da parte dei terroristi palestinesi che erano in zona: 4 soldati feriti. Sono seguiti violenti scontri tra i terroristi e i rinforzi israeliani.
Dal titolo, invece, non si capisce come siano andate le cose; inoltre si dice che è morto un "soldato" senza specificare che era israeliano e, cosa ancora più scorretta, si parla di 4 palestinesi uccisi, facendo intendere quattro persone qualunque, invece erano 2 terroristi della Jihad e 2 di Hamas. Come riferisce Ha'aretz:

Hours later, an Israel Air Force helicopter fired a missile at armed Palestinians in the same area, killing a member of Islamic Jihad. The IDF said the militant was involved in the predawn attack on troops. Agence France Presse reported an IAF unmanned aircraft fired at a target in Gaza City, killing another Jihad militant. (Ha'aretz)

(Ore più tardi un elicottero delle Forze Aeree Israeliane ha sparato un missile contro palestinesi armati nella stessa area, uccidendo un membro della Jihad islamica. L'IDF ha dichiarato che il militante era coinvolto nell'attacco di prima dell'alba alle truppe . L'agenzia France Presse riferisce che un aereo israeliano senza pilota ha colpito un obiettivo nella striscia di Gaza, uccidendo un altro miltante della Jihad)
E come confermato dalla stessa organizzazione terroristica palestinese:


Hamas also reported Tuesday afternoon that it had lost two of its members. (Ha'aretz)
(Anche Hamas ha riferito giovedì pomeriggio di aver perso due dei suoi membri)

Ricapitolando: l'israeliano ucciso, per Il Mattino, era un "soldato". Giusto. I palestinesi, coloro che hanno portato l'attacco, ma questo, come visto, il quotidiano napoletano lo nasconde, erano semplici "palestinesi", gente per bene e non terroristi. Il massimo della scorrettezza. I titoli chiari, netti, manichei Il Mattino li fa solo quando c'è da demonizzare Israele. Da notare, inoltre, come per Il Mattino i morti ammazzati israeliani, militari e civili, non hanno mai un volto e un nome.

Anche Giorgio, nell'articolo, non ricostruisce correttamente l'accaduto, parla di una base militare israeliana e della colonia di Netzarim che non c'entrano nulla con quanto successo, riferisce semplicemente di "4 palestinesi uccisi", parla di un 14enne ucciso senza informare che la sua uccisione, come riferisce Ha'aretz, è avvenuta nell'ambito degli scontri scoppiati subito dopo l'esplosione. Ma in questo caso avrebbe dovuto spiegare ai lettori che i terroristi, quelli che lui chiama "militanti" e "radicali", sono soliti mischiarsi agli adolescenti. Infatti:


Dozens of Palestinian children gathered to watch the standoff, occasionally throwing stones at the Israeli vehicles. (Ha'aretz)
(Dozzine di bambini palestinesi si erano raccolti per osservare lo scontro , gettando occasionalmente pietre ai veicoli israeliani.)

E per finire non poteva mancare la solita definizione giorgiesca dei gruppi terroristici palestinesi:
Ma nei due giorni della sua visita a Damasco, Abu Mazen ha anche avuto colloqui con i leader di tre fazioni palestinesi radicali basate nella capitale siriana: Khaled Mashal (di Hamas), Ramadan Shalah (della Jihad islamica) e Ahmed Jibril (capo del Fronte popolare di liberazione della Palestina-Comando generale).


Di seguito riportiamo l'articolo di Giorgio:

Gerusalemme. Tra guerra e pace. Abu Mazen, successore di Arafat alla guida dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) e candidato favorito alla carica di presidente dell’Anp (Autorità nazionale palestinese) ha concluso ieri la sua visita ufficiale in Siria, la prima di un esponente palestinese dal 1996, portando a casa un’intesa con Hamas per un cessate il fuoco in vista delle elezioni di gennaio. Ma nelle stesse ore si è tornato a combattere a Gaza, dove militanti palestinesi hanno fatto esplodere una bomba vicino a una base dell'esercito israeliano, uccidendo un militare e causando diversi feriti. L'attacco, avvenuto lungo la strada che conduce alla colonia di Netzarim, è stato più tardi rivendicato durante una conferenza stampa, proprio dalle Brigate al Qassam, il braccio armato di Hamas. Lo scoppio è stato seguito da una sparatoria tra forze israeliane e militanti palestinesi. Dura la reazione israeliana: successivamente all’attacco sono tornati a colpire gli elicotteri da combattimento, che hanno mitragliato i militanti nella zona. Il bilancio è di quattro palestinesi uccisi, tra i quali un ragazzo di quattordici anni. La situazione nei Territori resta dunque incerta. A Damasco, dove lunedì aveva incontrato il presidente Bashar Al-Assad e il ministro degli Esteri Faruk Al-Shaara, il leader palestinese Abu Mazen ha avuto ieri ulteriori colloqui con il premier siriano Naji Otri e con il vice ministro degli Esteri Walid al-Muallim. Il nuovo leader dell'Olp ha espresso «parole di elogio per il sostegno della Siria alla lotta del popolo palestinese e per i suoi grandi sacrifici per la causa e l'unità palestinesi». Ma nei due giorni della sua visita a Damasco, Abu Mazen ha anche avuto colloqui con i leader di tre fazioni palestinesi radicali basate nella capitale siriana: Khaled Mashal (di Hamas), Ramadan Shalah (della Jihad islamica) e Ahmed Jibril (capo del Fronte popolare di liberazione della Palestina-Comando generale). L’obiettivo di Abu Mazen era quello di preparare il terreno per stipulare una «hudna» (tregua) per far sì che le elezioni palestinesi del gennaio prossimo si svolgano in condizioni tali da garantire un clima tranquillo. Un accordo tra il leader dell'Olp e quelli di Hamas sarebbe stato raggiunto, secondo alcune fonti, per la «ripresa del dialogo» tra tutte le fazioni palestinesi cpn l’obiettivo del «superamento degli ostacoli per poter concentrarsi sull'unità nazionale». Proprio ieri - a testimonianza degli sforzi per creare in Medio Oriente un nuovo clima - l'agenzia di stampa egiziana Mena ha riferito di un accordo di massima tra Israele, Egitto, palestinesi su una serie di passi per rilanciare il processo di pace e prima di tutto facilitare lo svolgimento delle elezioni presidenziali palestinesi. In via del tutto ufficiosa alcune fonti israeliane hanno sottolineato che Israele ha già più volte detto che replicherà positivamente a un'iniziativa palestinese di cessare il fuoco.
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