Un'analogia insostenibile: i posti di blocco israeliani ricorderebbero i lager secondo un quotidiano "progressista"
Testata: La Repubblica Data: 26 novembre 2004 Pagina: 20 Autore: la redazione Titolo: «Palestinese deve suonare il violino per passare il check point israeliano»
Riportiamo da pagina 20 di LA REPUBBLICA di venerdì 26-11-04 il trafiletto "Palestinese deve suonare il violino per passare il check point israeliano": La foto di un giovane costretto a suonare il violino prima di poter passare il posto di blocco di Beit Iba, vicino Nablus campeggiava ieri su molti giornali israeliani. L´immagine che evoca cupi ricordi dei campi di concentramento nazisti ha sollevato una dura polemica nei confronti dei militari israeliani. Un comunicato dell´esercito ha ammesso il grave errore dell´ufficiale di servizio attribuito a "scarsa sensibilità" ma ha precisato che non c´era alcuna intenzione di umiliare il cittadino palestinese. Sostenere che alcuni militari di uno stato democratico che,in un contesto in cui il terrorismo ha più volte realmente fatto strage della popolazione civile, per accertarsi che un violino non contenga esplosivo (motivazione che non viene indicata da REPUBBLICA), chiedono al suo propietariario di suonarlo "ricordino" gli aguzzini nazisti che facevano suonare il violino alle loro vittime prima di ucciderle è una intollerabile distorsione del senso morale degli eventi. Il palestinese al check point non era in un campo di concentramento, non era in attesa della morte. I soldati israeliani non erano aggressori e assassini, stavano difendendo una società aggredita.
( a cura della redazione di Informazione Corretta)
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla direzione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.